Partygate, le scuse di Boris Johnson e le opposizioni all'attacco: "Si dimetta" - tag24.it
Non una festa quindi, nella tesi di Johnson, ma una riunione di lavoro a Downing Street.
Galeotta fu la festa a Downing Street.
In particolare per la tenuta del governo di Boris Johnson, e per la figura stessa del Primo Ministro britannico.
Il partygate incastra Johnson. Tanto da costringerlo, alla fine, a una piena ammissione di colpa.
Chiede quindi le stesse dimissioni che all’epoca presentò il ministro della Salute Matt Hancock, quando si scoprì che anche lui aveva violato le regole
Se ne è parlato anche su altri media
Il premier britannico Boris Johnson ha offerto le sue ''scuse di cuore'' per il party organizzato il 20 maggio, in pieno lockdown, a Downing Street. Nell'invito si incoraggiava lo staff a "portarsi da bere" - un'usanza comune nel Regno Unito - e a "godersi il bel tempo". (ROMA on line)