Trump si prepara alla partita sul nucleare iraniano

Trump si prepara alla partita sul nucleare iraniano
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Panorama ESTERI

L’Iran sta fremendo. E la ragione è molto semplice. Teme l’ormai imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Non è un mistero che il presidente americano in pectore abbia intenzione di rispolverare la politica della “massima pressione” su Teheran. Il suo obiettivo non è quello di un regime change. Vuole semmai mettere gli ayatollah con le spalle al muro per costringerli a rinegoziare radicalmente il controverso accordo sul nucleare che, siglato dall’amministrazione Obama nel 2015, Trump aveva abbandonato tre anni più tardi. (Panorama)

Ne parlano anche altri media

Mentre il presidente eletto Donald Trump è in cerca di opzioni per un premio Nobel per la pace e tutti gli occhi sono puntati sulla guerra della Russia all’Ucraina, un candidato meno inverosimile per un accordo potrebbe essere il programma nucleare iraniano e la sicurezza del Golfo. (L'HuffPost)

(Adnkronos) – All’interno i disordini sociali e una crisi economica sempre più profonda. All’esterno il collasso degli alleati, con la leadership di Hamas e Hezbollah decimata da Israele e il regime di Bashar al-Assad deposto dal gruppo jihadista guidato da Abu Mohammed al-Jawlani. (CremonaOggi)

Il 2025 si preannuncia come un anno decisivo per il futuro delle relazioni tra Stati Uniti e Iran. Donald Trump sta per tornare alla Casa Bianca intenzionato a limitare o distruggere il programma nucleare iraniano, ma con meno tempo per decidere e, apparentemente, meno opzioni rispetto a otto anni fa. (Inside Over)

L’Iran rilancia sul nucleare e per il dialogo con gli Usa cerca la mediazione italiana

La Repubblica islamica è da tempo che lancia segnali al resto del mondo. Giorgia Meloni ha descritto così l’operazione che ha portato alla liberazione di Cecilia Sala. (ilmessaggero.it)

Nei confronti dell’Iran serve una «diplomazia intelligente», ha dichiarato più di un volta James Vance, il vice di Trump, ex marine reduce dall’Iraq nel 2005. (il manifesto)

Negli ultimi giorni del suo mandato il presidente statunitense Joe Biden e il suo consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, hanno discusso sulle opzioni militari contro i siti nucleari iraniani. (Notizie Geopolitiche)