Covid, pillola Merck riduce ospedalizzazione e morte del 30%. Meno dei dati iniziali

Il Messaggero ECONOMIA

L'Agenzia europea per i medicinali (EMA) sta riesaminando la domanda di autorizzazione all'immissione in commercio di Merck a seguito di un parere scientifico positivo

Sono stati segnalati nove decessi nel gruppo placebo e uno nel gruppo molnupiravir.

(Teleborsa) - Merck & Co.

In particolare, molnupiravir ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte dal 9,7% nel gruppo placebo al 6,8% che ha ricevuto il farmaco, per una riduzione assoluta del rischio del 3% e una riduzione del rischio relativo del 30%. (Il Messaggero)

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Quindi su questi vaccini sappiamo molto di più rispetto a tanti altri farmaci che la gente usa quotidianamente senza farsi troppi problemi. Con una terapia di durata breve, 5 giorni, si può ottenere una riduzione importante del rischio di essere ricoverati in ospedale e del rischio di morire. (Livesicilia.it)

“Si tratta di due antivirali, di molecole che servono a combattere il virus, quindi devono essere somministrati nelle fasi iniziali della malattia, quando c’è ancora il virus in giro –ha affermato Popoli-. (Stretto web)

I nuovi dati indicano che la pillola consente una riduzione del rischio relativo di ricovero o morte per Covid del 30%. Lo svolgimento del nuovo studio. approfondimento. Pillola anti-Covid, come funzionano i farmaci di Merck e Pfizer. (Sky Tg24)

Ma a distanza di un mese, su 1'433 persone a cui è stata somministrata la cura, l'efficacia nel ridurre ricoveri e decessi è scesa al 30%. Lo ha dichiarato lo stesso produttore del molnupiravir che aveva lavorato allo sviluppo del farmaco insieme al partner Ridgeback Biotherapeutics. (Ticinonline)

L' Agenzia europea dei medicinali Ema ha iniziato a valutare una domanda di autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale antivirale orale di Merck nei giorni scorsi I potenziali benefici del farmaco, noto come molnupiravir, non superano i rischi per quelle pazienti. (Leggo.it)

“I farmaci antivirali contro il covid, Molnupiravir e Paxlovid, non sono ancora disponibili, ma lo saranno tra non molto tempo”. Quindi, questi farmaci rappresentano sicuramente un’arma promettente. (Il Fatto Quotidiano)