Cuore, per maxi-progetto di ricerca c’è bisogno di 30mila cittadini. È già possibile candidarsi

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Tutti convocati in difesa del nostro cuore: 30mila cittadini da Bolzano alla Sicilia possono partecipare al più grande progetto di ricerca sul rischio cardiovascolare mai realizzato in Italia , “Al cuore della prevenzione /CVrisk-IT”, finanziato dal Parlamento tramite il ministero della Salute con 20 milioni di euro e prescritto dalla legge di bilancio del 2023. Guidato dalla rete dei 17 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) del ministero della Salute, che come centri hub saranno il primo riferimento coadiuvati da altri 30 ospedali, il maxi programma che tiene insieme ricerca scientifica e prevenzione fornirà finalmente una fotografia del cuore degli italiani così da poter condurre interventi mirati e ridurre, anche, le infinite liste d’attesa e i costi miliardari per il Ssn dovuti a ricoveri e interventi. (Il Sole 24 ORE)
Su altri giornali
Apre le porte ai cittadini CVrisk-IT, il più ampio programma nazionale di prevenzione delle malattie cardiovascolari in soggetti sani, ideato e coordinato dalla Rete Cardiologica IRCCS. I dettagli operativi dello studio sono stati illustrati oggi, 30 gennaio 2025, durante la conferenza stampa tenutasi presso il Circolo della Stampa di Milano. (IRCCS Ospedale San Raffaele)
Prende il via oggi il reclutamento di 30mila cittadini sani (senza precedenti di malattie cardiovascolari o diabete di tipo 2) tra i 40 e gli 80 anni per dare vita al più grande censimento dei cuori. (il Giornale)

L’IRCCS Policlinico San Donato annuncia l’avvio ufficiale del progetto Al Cuore della Prevenzione / CVrisk-IT, la più ampia iniziativa di prevenzione delle malattie cardiovascolari mai realizzata in Italia, di cui l’ospedale di Gruppo San Donato è capofila. (Gruppo San Donato)
Parte il più vasto e ambizioso programma nazionale di prevenzione cardiovascolare. «Al Cuore della Prevenzione / CVrisk-IT» recluterà 30mila cittadini sani di età compresa tra i 40 e gli 80 anni con l'obiettivo a lungo termine che «la prevenzione cardiovascolare divenga pratica normale al pari di quella oncologica». (Corriere della Sera)