Da Palermo a Milano, 80mila in piazza contro la guerra. “Guerrafondai” e foto insanguinate per Meloni, Crosetto, Schlein e Bonelli
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La pioggia non ha scoraggiato le persone che a Milano e Torino hanno manifestato per chiedere la fine delle guerre, unendosi alle altre città dove hanno sfilato i cortei: Bari, Cagliari e Palermo già dal mattino e poi nel pomeriggio a Roma e Firenze. “In totale oggi sono scese in piazza per fermare la guerra e costruire la Pace oltre 80.000 persone”, ha comunicato la Rete Pace e Disarmo. E nella Capitale, alla manifestazione promossa da Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci, sostenuta da oltre 350 organizzazioni della società civile, a scendere in piazza sono state oltre 20mila persone. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri giornali
Hanno danzato simbolicamente per le vittime di soprusi e violenze sulle note della canzone ‘Generale’ interpretata dal cantante Anastasio. Bari è una delle sette città italiane che scende in piazza, durante la manifestazione indetta dalla Cgil, per dire no alle guerre e si alla pace. (La Repubblica)
Un amico mi chiede: “Perché secondo te questa scelta di terminare il corteo proprio qui al Colosseo?” Io credo che non sia un fatto casuale. (PRESSENZA – International News Agency)
Una manifestazione nazionale che si è svolta contemporaneamente in sette città italiane, promossa da Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci ed è sostenuta da oltre 350 organizzazioni della società civile. (Il Fatto Quotidiano)
Anche il Comitato Pace del Magentino ha aderito alla giornata di mobilitazione nazionale “Il tempo della pace è ora” organizzando, ieri mattina, un momento di riflessione e occasione per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e un ogni altra parte del mondo dove sono in atto conflitti militari. (IL GIORNO)
Tornano le teste di Gaza, che poi sono quelli che manifestano per la pace ma si insultano ferocemente tra di loro. La cronaca dei cortei di ieri in varie città italiane ci consegna un affresco abbastanza triste, dove si alternano cori e bandiere antisraeliani e minacce gravissime a leader politici. (Liberoquotidiano.it)
Dietro a un furgoncino con casse, bandiere della Cgil, tra gli organizzatori, cartelli che invocano «il cessate il fuoco» e pettorine dell’Anpi. Almeno tremila i pacifisti al corteo per dire basta agli scontri nel mondo tra cui quelli in corso in Ucraina e nella striscia di Gaza. (Corriere Milano)