"Marx può aspettare" è il nuovo film di Marco Bellocchio, che Cannes festeggia con la Palma d'oro d'onore

“Allora – dice il regista - i miei capirono in ritardo che parlavo di loro e di me”.

Epppure Lou Castel, fervente marxista-leninista, che nel film non credeva, trovò lacrime vere per recitare quella battuta intrisa di corresponsabilità consapevole, di senso di colpa, che “Marx può aspettare” ritrova

Ma già da oggi è in sala in Italia “Marx può aspettare”, che ha appena ultimato e domani sarà sugli schermi di Cannes. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri media

Camillo Bellocchio, infatti, si suicidò a 29 anni. “Non palpito tanto per la premiazione”, ha commentato la trasferta a Cannes Bellocchio, “quella sarà una fatica, non è nelle mie corde (ComingSoon.it)

Il film uscirà oggi nelle sale cinematografiche in Italia e racconta la storia di Camillo, fratello gemello di Bellocchio, morto il 27 dicembre del 1968. Cannes, domani palma d'oro al carriera e nuovo film autobiografico Oggi esce nelle sale "Marx può aspettare" in cui il regista rievoca la morte del fratello Camillo. (Rai News)

“È stato un film molto logico”, ha dichiarato Marco Bellocchio. “Non palpito tanto per la premiazione”, ha commentato la trasferta a Cannes Bellocchio, “quella sarà una fatica, non è nelle mie corde (ComingSoon.it)

Le parole di Marco Bellocchio. approfondimento. Marx può aspettare, il trailer del nuovo film di Marco Bellocchio. «Il 16 dicembre 2016 Letizia, Pier Giorgio, Maria Luisa, Alberto ed io, Marco, le sorelle e i fratelli Bellocchio superstiti ci riunimmo, con mogli, figli e nipoti al Circolo dell’Unione a Piacenza per festeggiare vari compleanni. (Sky Tg24 )

Il sorriso di Marco Bellocchio non è mai stato più dolce di ora, otto e mezzo del mattino, sul balcone della camera al Majestic. Il ragazzo arrabbiato dei pugni in tasca oggi è un signore di ottantuno anni che ha fatto pace con la vita. (La Repubblica)

Il senso di colpa è qualcosa di positivo, che induce alla redenzione, alla penitenza: tu hai senso di colpa perché hai peccato, quindi chiedi perdono, dunque la salvezza: come L’Innominato, nel grande romanzo I promessi sposi. (Cinecittà News)