L'inferno dei pronto soccorso: “Ogni mese fuggono cento medici”

la Repubblica SALUTE

A Bologna, a Firenze, a Roma, a Torino i medici cercano di lasciare il pronto soccorso.

Le lettere di dimissioni, come quelle dei 25 camici bianchi del Cardarelli di Napoli, stanno partendo ovunque.

Chi può, partecipa a concorsi per cambiare specialità, mentre chi avrebbe la possibilità di entrare non lo fa, con posti nelle scuole di specializzazione che restano

(la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In una nota, diffusa per conto di Simeu, Pastorelli spiega che «nel 2019 si sono contate nei pronto soccorso toscani un milione e mezzo di visite. A questo si aggiunge il problema del «boarding», il carico di lavoro costituito dai pazienti già trattati, in attesa di ricovero in corsia, ma che restano in pronto soccorso perché non ci sono letti disponibili (Corriere Fiorentino)

Francesca Mangiatordi, medico MEU ha evidenziato le buone ragioni per continuare a resistere e a lottare per difendere i pronto soccorso dal rischio estinzione . 🔊 Ascolta l'audio. Si è aperto oggi al Palacongressi di Riccione il Congresso nazionale SIMEU – Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza. (News Rimini)

E questo disinteresse incide molto sulle scelte dei professionisti rispetto al proprio futuro. Pochi anni fa in Francia una situazione migliore della nostra attuale ha originato un clamoroso sciopero nei Pronto Soccorso, opzione che non vogliamo e non possiamo considerare (RiminiToday)

Oltre 1.000 medici e infermieri della medicina d’urgenza si sono incontrati al Palacongressi di Riccione per dibattere sugli attuali problemi e delineare possibili soluzioni per il futuro. Le ombre della medicina dell’emergenza sono state invece delineate da Francesco Pugliese, Presidente del comitato scientifico del Congresso (RiminiToday)

Inoltre si calcolano 5.000 medici in meno entro fine 2022, con 100 dimissioni di medici. “Nel tempo, si sono sviluppate delle criticità che ora devono trovare soluzioni di sistema: il grave sovraffollamento del Pronto Soccorso; la carenza di personale, in prevalenza medico e l’integrazione tra il sistema di Emergenza-Urgenza pre-ospedaliero e ospedaliero”. (AltaRimini)

Certo le responsabilità in questo settore della medicina sono grandi e di questo è necessario tenere conto. Le condizioni di lavoro dei medici e anche degli infermieri di Pronto soccorso - secondo Simeu - non consentono i giusti e necessari tempi di riposo, di recupero psico-fisico e spazio da dedicare alla loro formazione e agli indispensabili aggiornamenti professionali. (Alto Adige)