Usa 2020, la battaglia di Trump sul voto spacca il partito repubblicano: così i big hanno preso le distanze

Open ESTERI

È d’accordo con lui anche l’ex governatore del New Jersey Chris Christie, figura autorevole all’interno del partito e – fino a poco tempo fa – vicino al presidente Trump.

Più recentemente, diversi repubblicani si sono indignati quando il “loro” candidato ha battezzato una candidata simpatizzante dei QAnon, la neo-deputata Marjorie Green, «una futura stella del partito repubblicano».

Non tutti infatti hanno deciso di seguire il tycoon nella sua crociata sul voto. (Open)

Se ne è parlato anche su altre testate

L'esito di questa elezione influirà profondamente sulla presidenza Biden e già si prevede uno scontro all'arma bianca, con l'investimento di montagne di dollari da entrambe le parti. Wall Street si è già schierata con i repubblicani, perché conta su di loro per bocciare l'aumento dell'imposizione fiscale sulle fasce di reddito più alte proposto dalla sinistra democratica. (ilGiornale.it)

L’altra è quella di Biden, un ex vice presidente e politico navigato 77enne che aspetta di salire l’ultimo gradino della Casa Bianca dopo una carriera di 36 anni come senatore del Delaware. Ora la sua prima sfida è convincere di questo anche la metà del Paese che non ha votato per lui. (The Vision)

Nel Wisconsin (10 grandi elettori) Biden ha vinto con il 49,4% contro il 48,8%, con uno scarto di 20.539 voti. Il conteggio dei grandi elettori, infatti, gli attribuisce un numero superiore a 270, la fatidica soglia prevista dalla Costituzione voluta dai Padri fondatori. (ilGiornale.it)

Perseguiremo ogni via legale”) ed è tornato a parlare: “Posso dichiararmi vincitore, anche Joe Biden lo può fare, ma decideranno i giudici”. Nel 2016, Trump chiese il riconteggio dei voti in Wisconsin con il risultato di cambiare l’esito di un centinaio di voti. (L'HuffPost)

Una cosa però la sappiamo: qualsiasi sia il Presidente, chi ama la libertà e la democrazia non può non amare l’America. Un’America che ha smascherato le ipocrisie green e che giustamente si è tagliata fuori dai folli Accordi di Parigi. (il Giornale)

Ma lo staff del presidente non sembra intenzionato ad aiutare Trump ad abbassare i toni per concedere nelle prossime ore, forse giorni, la vittoria a Biden. Trump, nell’invitare i suoi elettori alla battaglia, sta soffiando su un fuoco che potrebbe però non essere in grado di spegnere. (Open)