Tentata rapina a gioielleria nel Cuneese: due morti, preso terzo complice. Salvini: “Difesa sempre legittima”

Il Primato Nazionale INTERNO

Un terzo complice è stato bloccato nei pressi dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Savigliano (Cuneo) con una ferita di arma da fuoco alla gamba.

“Il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia

Salvini: “Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia, difesa sempre legittima”. Tra le reazioni, quella di solidarietà di Matteo Salvini (Il Primato Nazionale)

La notizia riportata su altri giornali

Questo contenuto è riservato agli abbonati 1€ al mese per 3 mesi Attiva Ora Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito 3,50 € a settimana Attiva Ora Tutti i contenuti del sito,. Un terzo è ferito, ma è riuscito a fuggire a piedi facendo perdere le sue tracce tra i vigneti ai piedi del castello di Grinzane Cavour (La Stampa)

ario Roggiero, titolare dell'omonima gioielleria in provincia di Cuneo, sarebbe intervenuto per difendere i familiari aggrediti dai malviventi. L'attività era già stata rapinata nel 2015 e la famiglia aveva subito violenza dai criminali. (Tiscali Notizie)

Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Domenico Zurlo. Una tentata rapina ad una gioielleria è finita ieri nel sangue a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo: il bilancio è di due banditi morti e un terzo in fuga, dopo che il titolare ha aperto il fuoco. (Leggo.it)

Ecco il bilancio di una tentata rapina finita nel sangue mercoledì 28 aprile nell'Albese, a Grinzane Cavour in frazione Gallo. Il loro negozio di Grinzane Cavour era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia (Unione Monregalese)

Due banditi sono morti, colpiti dai proiettili esplosi dal titolare del negozio, Mario Roggero, che nel 2015 aveva già subito una violenta rapina. A dare l'allarme le due donne, dopo essere riuscite a liberarsi (TG La7)

Cogliendo il proprietario di sorpresa, i due impugnarono alcune armi tenute nascoste sino a quel momento ed immobilizzarono sia il titolare che la figlia. Cosa accadde nel 2015. Il 22 maggio di ormai 6 anni fa, un uomo ed una donna di etina sinti si presentarono all'interno della gioielleria, fingendosi degli acquirenti. (il Giornale)