Dazi, telefonata Trump-Merz. Il cancelliere tedesco: «No ad accordi con singoli stati Ue in stile Regno Unito»

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“Meglio zero tariffe tra Ue e Usa”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz rispondendo alla domanda se l’intesa Ue-Gran Bretagna sul commercio che mantiene il 10% di dazi sulle esportazioni britanniche verso gli Stati Uniti possa essere accettabile per la Ue. “Ciò che consideriamo accettabile lo discuteremo nel Consiglio europeo, c’è stata una fase in cui le tariffe erano basse in funzione di gruppi di prodotti: ho parlato con Donald Trump e gli ho detto che non può astrarsi dalla realtà di un partner commerciale come la Ue e che non è una buona idea l’escalation. (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Così in (Adnkronos)
L’Europa (come il resto del mondo) è stata colpita da Trump con … Il primo terreno di scontro tra le due sponde dell’Atlantico riguarda l’imposizione secca di dazi alla dogana. Tra Europa e Stati Uniti non esiste un trattato di libero scambio: le relazioni commerciali ricadono sotto il cappello delle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio. (la Repubblica)
"L'Europa è fatta per costruire ponti, non muri: attribuiamo grande valore a solide relazioni commerciali transatlantiche, c'è molto per cui vale la pena lottare, ma dobbiamo anche proteggere gli interessi delle nostre imprese e dei nostri consumatori europei". (Il Messaggero)

Donald Trump è noto per presentarli e usarli come metodo principe per la difesa dell’industria nazionale. Tuttavia, esse nascondono un’impostazione fortemente interventista, in aperto contrasto con i principi del libero mercato. (L'Opinione delle Libertà)
Sono due punti che occorre tenere fermi, per affrontare con consapevolezza la grande confusione originata dall’offensiva del presidente USA Trump, condotta a suon di proclami aggressivi e di parziali marce indietro, di accordi sanciti con strette di mano improvvisate e di contenuti in gran parte da chiarire. (Corriere del Ticino)
Le intese raggiunte sono state lette come una «de-escalation». (Corriere della Sera)