Scontro sul protocollo: botta e risposta tra CR7 e il ministro Spadafora
A un signore dall’Italia che dice che non ho rispettato il protocollo voglio dire che l’ho rispettato e sempre lo rispetterò», ha aggiunto Ronaldo, senza nemmeno citare per nome il ministro.
Non se le sono mandate a dire Cristiano Ronaldo e il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.
«Non ho violato alcun protocollo, ha detto una bugia», «Confermo tutto, ci sono le comunicazioni della Juventus alla Asl di Torino». (Il Giornale di Vicenza)
Se ne è parlato anche su altri media
Il 16 ottobre CR7 ha attaccato sui social il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che lo aveva accusato di aver viaggiato violando i protocolli. Cristiano Ronaldo sulla sua positività al coronavirus e le accuse di aver viaggiato violando le regole: “Sono rientrato dal Portogallo dopo che insieme alla mia squadra ci siamo assicurati di rispettare tutte le procedure”. (Sky Tg24 )
derby di Milano in atmosfera surreale. Ieri oltre 10mila contagi. (Pianetagenoa1893.net)
Dopo la notizia della positività al Coronavirus di Cristiano Ronaldo prima e Weston McKennie poi, la Juve si era trincerata nella propria bolla del JHotel e ha aspettato notizie prima di partire verso Crotone. (ilBianconero)
Cosa disse Spadafora da tifoso del Napoli a giugno. In particolare, lo scorso mese di giugno a qualcuno non è sfuggito un tweet da parte dello stesso Spadafora. Occasione, questa, che ha fatto tornare di moda un post sui social, con cui lo stesso ministro avrebbe “ammesso” pubblicamente di essere un tifoso del Napoli. (Bufale.net)
L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport scrive sul botta e risposta tra Cristiano Ronaldo ed il ministro dello sport Vincenzo Spadafora. Spadafora non ha gradito l’attacco di Ronaldo sui social. Il botta e risposta naturalmente ha un antefatto e un piccolo retroscena. (CalcioNapoli1926.it)
“Non ho infranto nessun protocollo come hanno detto. Ronaldo ha parlato in una lunga diretta Instagram registrata con lo sfondo della sua villa, e ha replicato alle parole del ministro che aveva denunciato una violazione del protocollo. (Il Fatto Quotidiano)
