Schlein: "Alleanze non le faccio nel Palazzo, ma nella società"

Schlein: Alleanze non le faccio nel Palazzo, ma nella società
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Il Sole 24 ORE INTERNO

Schlein: "Alleanze non le faccio nel Palazzo, ma nella società" 01 febbraio 2025 "Le alleanze non le faccio nel Palazzo, ma nella società". Lo dichiara la segretaria Pd Elly Schlein. Pd Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

"Ogni giorno cercano un nemico su cui scaricare la loro frustrazione: i magistrati, che fanno semplicemente il loro lavoro, magari facendo una comunicazione prescritta dalla legge; gli attivisti del clima; i migranti; la comunità Lgbtq; e ancora i sindacati, il diritto di sciopero; c'è l'Europa e ci sono naturalmente anche le opposizioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Abbiamo assistito anche alla colpevolizzazione della povertà, perché per la destra di questo Paese la povertà è una colpa individuale". (ilmessaggero.it)

"Voi siete un arcipelago di persone e di energie che rappresenta la parte migliore del Paese. Chi ogni giorno si spende per la propria comunita' deve sapere di poter contare su questo partito che si rimette in discussione e deve trovare in noi un partito accogliente, aperto, pronto a un confronto aperto che diventi luogo di decisioni. (Tiscali Notizie)

Schlein respinge le critiche al Pd: “Abbiamo una visione bella e forte”

Il Pd invece ha voltato pagina dopo aver «fatto autocritica sull’accoglienza». Il governo «è frustrato e cerca nemici». (Corriere della Sera)

La segretaria del Pd non la prende bene replica piccata: "Sembra che parliamo di fantascienza, noi le alleanze la abbiamo già fatte e abbiamo vinto in due regioni in cui governava la destra, Sardegna e Umbria. (Liberoquotidiano.it)

Tanto da farle tirare un sospiro di sollievo in fondo a settimane di passione, durante le quali la segretaria dem si era sentita sotto assedio. Agli occhi dei fedelissimi, l’intervista di Romano Prodi a Repubblica è sembrata «più generosa rispetto ad altre occasioni in cui il Professore era stato più caustico». (la Repubblica)