«Libertà per Cuba», il presidio a Venezia VIDEO

VeneziaToday ESTERI

In tanti hanno chiesto solidarietà a favore della la sospensione dell’embargo fino alla conclusione della pandemia mondiale.

«Libertà per Cuba», hanno chiesto tenendo alta la bandiera del Paese.

Sono 60 anni che il popolo cubano non vive, ma sopravvive, in una lotta continua per difendere la libertà.

Oggi a Venezia, ieri a Ravenna, Padova, Palermo, Roma, Milano

«No alle decisioni di facciata da spendere sui media internazionali per giustificare e liquidare la giusta protesta. (VeneziaToday)

Ne parlano anche altre testate

I primi partecipanti hanno iniziato ad arrivare nella regione intorno alle 5:30 locali e il raduno è iniziato alle 7:00. “Una madre mi ha detto ieri che sua figlia adolescente ha chiesto se questa fosse Cuba, vedendo con le lacrime agli occhi le immagini di atti di violenza che alcune sue amiche hanno condiviso su Facebook. (Farodiroma)

Nei dintorni dell'emblematico Hotel Nacional sono concentrati centinaia di patrioti in difesa della Rivoluzione ". "I principi non saranno mai negoziati" e "in questi sforzi per salvare la Patria possono contare sui giovani", ha detto (L'AntiDiplomatico)

Il commissario Priolo ha accolto le nostre istanze, assicurandoci il massimo impegno per la non semplice risoluzione di questo affannoso problema”. Il primo passo intrapreso dall’amministrazione lametina è quello di essersi costituiti parte civile nel procedimento che la procura di Lamezia ha istituito sui fumi tossici dal campo Rom, nominando anche un tavolo tecnico per gli accertamenti del caso (Corriere di Lamezia)

Dall’altra parte rappresentanti dei partiti della sinistra radicale. Abbiamo sentito le voci dei manifestanti che hanno raccontato la situazione di Cuba, che oltre all’emergenza covid vive una situazione economica drammatica (Teleromagna24)

Ricorda la presa del potere? Sergio Staino, quante volte è stato a Cuba? (la Repubblica)

Intanto Biden afferma che "il comunismo è fallito e Cuba è uno stato fallito". A Cuba, dopo le proteste senza precedenti dei giorni scorsi, arrivano le prime concessioni del governo per tentare di disinnescare l'ondata di malcontento che rischia di mettere in serio pericolo il regime castrista presieduto da Miguel Díaz-Canel. (tvsvizzera.it)