Trump conteso da due Americhe

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La politica dei dazi di Donald Trump è al centro della nuova puntata della video rubrica «Oriente Occidente» di Federico Rampini. L’imposizione delle tariffe da parte del presidente Usa sembrerebbe seguire una logica dal doppio volto: «Quando dà retta ai capitalisti americani, in questo caso Big Tech - spiega Rampini – tende ad abbassare o a togliere i dazi. Li usa come strumento negoziale». I grandi gruppi capitalistici americani hanno interessi globali e nessun interesse, al contrario, alla guerra commerciale e al protezionismo (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e l'avvio di un’aggressiva politica dei dazi, i mercati azionari globali si preparano a fronteggiare una nuova fase di incertezza. Le politiche commerciali improntate al protezionismo, già protagoniste della precedente amministrazione, sono tornate al centro della scena e potrebbero incidere in modo significativo su alcuni settori. (QuiFinanza)
Le tasse messe alla Cina, per esempio, hanno provocato reazioni che ci toccano anche direttamente: «Se le compagnie aeree cinesi non ritireranno più i Boeing ordinati, questo provocherà conseguenze sugli stabilimenti Leonardo a Grottaglie che producono le fusoliere degli aerei americani». (Corriere della Sera)
Esiste un orologio, il Doomsday Clock, o “Orologio dell’apocalisse” che, dal 1947, scandisce i secondi che mancano – metaforicamente – alla mezzanotte della specie umana. In altre parole, alla sua estinzione. (La Nazione)

Quale sarà l’impatto dei dazi americani?«Trump è interessato alle tariffe per tre diverse ragioni. NEW YORK — «I dazi di Trump sono un esperimento economico rischioso: mentre gli Usa si chiudono, il resto del mondo persegue l’integrazione commerciale», avverte Michael Froman, presidente del Council on Foreign Relations ed ex rappresentante per il commercio di Barack Obama. (Corriere della Sera)
RENDE – L’annuncio da parte del Presidente degli USA, Donald Trump, sull’applicazione di nuovi dazi doganali a circa 150 Paesi, che sarebbero dovuti entrare in vigore lo scorso 2 aprile, perché poi il tycoon ha deciso di prorogarli di 90 giorni, ha scompigliato i mercati finanziari mondiali, creando allarme per tutte quelle aziende che esportano i loro prodotti negli Stati Uniti d’America, perché con la possibile immissione di queste nuove tasse, il prezzo al consumatore finale raddoppierebbe. (quicosenza)
Il tira e molla di Donald Trump per limitare le importazioni di beni prodotti fuori dagli Stati Uniti ha alle spalle una lunga tradizione di dazi usati per secoli come normale strumento di politica economica a protezione di paghe e domanda interna, poi superati man mano che il mondo evolveva verso libero scambio e integrazione di mercati e catene di fornitura. (Corriere della Sera)