Xi corteggia l'Africa,50 miliardi e 1 milione di posti di lavoro

Xi corteggia l'Africa,50 miliardi e 1 milione di posti di lavoro
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Il Messaggero Veneto ESTERI

Oltre 50 miliardi di dollari di nuovi finanziamenti, la creazione di un milione di posti di lavoro e un lungo tappeto rosso di benvenuto: la Cina corteggia l'Africa e prova a neutralizzare la crescente concorrenza di Usa, Ue (l'Italia ha il Piano Mattei), Giappone e Corea del Sud. Il presidente Xi Jinping ha ospitato 51 capi di Stato e di governo e due inviati presidenziali a rappresentare 53 Paesi su 54 del continente (Eswatini mantiene i rapporti con Taiwan) ai quali ha snocciolato promesse impegnative all'avvio dei lavori del Forum per la cooperazione Cina-Africa. (Il Messaggero Veneto)

Ne parlano anche altre testate

Una parata con ballerini e sbandieratori, tappeti rossi e fuochi d’artificio: Pechino ha accolto così, con un’imponente cerimonia di benvenuto, circa 50 leader africani arrivati nella capitale cinese per il Forum di cooperazione sino-africano (Focac). (ISPI)

Una dimostrazione ulteriore di volontà di Pechino di aumentare il suo grip sul continente africano, cruciale per le sue materie prime che sono necessarie allo sviluppo tecnologico. (Tiscali Notizie)

Bambini cinesi sventolano bandierine di Cina e Togo per accogliere a Pechino il presidente togolese Faure Gnassingbe - ANSA (Avvenire)

La Cina riparte forte in Africa, con una nuova strategia: molti soldi, ma meno rischi e più profitti

Presente al Summit anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Si è aperta oggi la 9º edizione del Forum di cooperazione sino-africana (FOCAC), il vertice diplomatico che si tiene ogni tre anni tra Cina e Africa. (Il Fatto Quotidiano)

E non è un caso. Su di essi compare il claim: "Insieme per un futuro migliore”. (Italia Oggi)

Le dinamiche internazionali e interne alla Cina stanno spingendo Xi a rivedere la strategia di Pechino in Africa, con una nuova proposta: prestiti commerciali che potrebbero generare rendimenti migliori per la Cina. (L'HuffPost)