Pasqua e ponti di primavera, boom di viaggi: 11,3 milioni di italiani in partenza

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ESTERI

Gli italiani hanno scelto: Pasqua sarà l’occasione per mettersi in viaggio, complice la favorevole sequenza di festività che, quest’anno, vedrà il 25 aprile e il Primo Maggio cadere a ridosso delle vacanze pasquali. Secondo l’indagine realizzata da Tecnè per Federalberghi, saranno 11,3 milioni i connazionali che partiranno, di cui 2,7 milioni opteranno per un soggiorno prolungato. Un trend che, nonostante l’inflazione galoppante, conferma la voglia di riconquistare spazi e tempo libero dopo gli anni di incertezze legate alla pandemia.

La Toscana si attesta tra le mete più ambite, con una crescita stimata dell’1,4% rispetto allo scorso anno, come evidenziato dal Centro Studi Turistici per conto di Toscana Promozione Turistica. I dati del primo trimestre 2025, del resto, mostrano già un incremento dello 0,8% nei pernottamenti, per un totale di 4,5 milioni. Numeri che, però, nascondono differenze significative tra tipologie di offerta e aree geografiche, con alcune località che faticano a tenere il passo della ripresa.

Sul fronte internazionale, Roma consolida la sua leadership come destinazione più ricercata, seguita da Milano, Venezia, Firenze e Napoli. È quanto emerge dalle analisi di Booking.com, che sottolineano come il patrimonio artistico-culturale continui a essere il motore principale dell’attrattività italiana. Ma non mancano sorprese: le località balneari, spesso considerate mete estive, registrano picchi di interesse insoliti per il periodo. Rimini e Riccione, ad esempio, hanno visto schizzare le ricerche di pernottamenti rispettivamente del 729% e dell’879% su base annua, segnale di una domanda sempre più orientata verso soluzioni diversificate.

Il giro d’affari generato dal turismo pasquale, stando alle stime di Federalberghi, sfiorerà i 4,9 miliardi di euro. Un dato che, seppur rilevante, avrebbe potuto essere ancor più consistente senza il freno dell’aumento dei prezzi, che ha spinto il 41,6% dei viaggiatori a ridimensionare il budget destinato alla vacanza. La maggior parte delle spese, comunque, sarà assorbita da pasti (32,2%) e trasporti (23,5%), confermando come il settore ricettivo e quello della ristorazione restino i veri beneficiari di questa ripresa.