Pisa, no del liceo a nuova identità per lo studente trans: "Urta la sensibilità dei prof ". Ragazzi occupano …

La Repubblica Firenze.it INTERNO

Ragazzi occupano la scuola di Andrea Bulleri. La protesta dei ragazzi delliceo Dini. Geremia aveva chiesto di accedere all'attivazione della carriera Alias, i suoi compagni si sono ribellati e sul caso il parlamentare.

Pisa, no del liceo a nuova identità per lo studente trans: "Urta la sensibilità dei prof ".

Fratoianni presenta un'interrogazione al ministro Bianchi

(La Repubblica Firenze.it)

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E ha poi aggiunto: «Vogliamo che la nostra scuola faccia di tutto per aiutarlo nel suo percorso che certo non sarà stato facile. C’era già un accordo con i rappresentanti di istituto che mi avevano chiesto di attivare questo percorso» (Open)

Ma dopo avere atteso settimane una risposta definitiva, ci è stato comunicato che la scuola non era pronta ad affrontare questo percorso. Inoltre i miei genitori temono ora anche ritorsioni dal punto di vista scolastico. (Gayburg)

Lo ha affermato Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, in merito alla vicenda che vede come vittima del pensiero unico dominante la dirigente scolastica Adriana Piccigallo, "rea" di ver espresso le proprie titubanze sul riconoscimento del cambio di identità di un'allieva e dunque su una eventuale carriera alias. (provitaefamiglia.it)

“Sostenere che l’istituto non è pronto per la carriera Alias è imbarazzante e inaccettabile”, attacca Fratoianni. Non si contano, purtroppo, i genitori e gli stessi studenti costretti a reprimere qualsiasi forma di dissenso per paura di essere messi alla gogna (Orizzonte Scuola)

Il caso è arrivato anche in Parlamento: il deputato Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Sostenere che l’istituto non è pronto per la carriera Alias è imbarazzante e inaccettabile Per Geremia, però, uno studente transgender di 17 anni del liceo Ulisse Dini di Pisa, non è stato così. (next)

“La nostra – racconta lo studente a La Stampa – è una scuola molto grande e non ci conosciamo tutti. Ma quando Geremia, che frequenta la quarta, ci ha raccontato la sua storia abbiamo deciso che dovevamo fare subito qualcosa“ (Live Sicilia)