Omicidio di Emanuele Tufano, indagini in corso su due minorenni

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Nel cuore del centro storico di Napoli, un tragico evento ha scosso la città: l'omicidio del quindicenne Emanuele Tufano, avvenuto durante una rissa tra bande di adolescenti. La vittima, incensurata e proveniente da una famiglia altrettanto incensurata, è stata colpita a morte in una sparatoria che ha visto coinvolti diversi minori. Le indagini, condotte dalla Mobile, si concentrano su due minorenni, rispettivamente di 15 e 17 anni, già interrogati e rilasciati, ma attualmente a piede libero.

Maurizio De Giovanni, noto scrittore e membro del Comitato anticamorra per la legalità di Napoli, ha espresso il suo sgomento per l'accaduto, sottolineando la necessità di interventi mirati per prevenire la criminalità minorile. Tra le proposte avanzate, la revoca della patria potestà per i ragazzi a rischio camorra e l'impiego di insegnanti, assistenti sociali e psicologi ben pagati e dotati di poteri diretti.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato un piano straordinario per incrementare la videosorveglianza in tutta la città, con l'obiettivo di prevenire ulteriori episodi di violenza. Durante il consueto punto settimanale in diretta sulla sua pagina Facebook, De Luca ha definito la situazione "intollerabile" e ha ribadito l'impegno della Regione a finanziare nuove risorse per la sicurezza.

La ricostruzione dell'accaduto, ancora frammentaria, si basa sull'ascolto di testimoni e sulla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. Secondo le prime ipotesi, a sparare sarebbe stato un quindicenne del rione Mercato, sottoposto a un lungo interrogatorio e rilasciato dopo la mezzanotte di giovedì.