L’urgenza di un’Europa di pace

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il manifesto ESTERI

Per quale Europa scendere in piazza? La domanda può apparire oziosa, considerata la brutalità dei tempi in cui viviamo. Una brutalità, oltretutto, in rapido deterioramento. Eppure, se – come scriveva ieri Andrea Fabozzi – vogliamo evitare il rischio di un’iniziativa meramente autoconsolatoria, non si può non chiedersi quale Europa sia quella che immaginiamo debba porsi in alternativa agli Stati uniti di Trump, Vance e Musk. (il manifesto)

Su altri media

Qui puoi firmare per dire no al riarmo Facciamo sentire la nostra voce. Perché un’Italia e un’Europa di pace sono una scelta che possiamo e dobbiamo fare oggi, per il bene di tutti. Trovi qui il link per firmare il no al riarmo. (PeaceLink)

Per quanto possa sembrare assurdo in questo momento, lo stesso vale per la transizione in Ucraina da questa orribile guerra alla tregua e negoziazione di una pace giusta. Tutte le transizioni nel cui mezzo noi oggi ci troviamo (sanitaria, ambientale, finanziaria, energetica, bellica) diceva Alex già 30 anni fa, sono prima di tutto delle conversioni. (Vita)

L’esigenza di un’Europa più unita e più forte, in queste ultime settimane, sembra figlia della paura, cieca, più che di un bisogno “sano” e di un progetto meditato. Il riarmo sembra urgente perché Trump, in sintonia con Putin sulle condizioni della pace da imporre all’Ucraina, non intende più dare all’Europa l’ombrello della “sicurezza”, tanto evocata ma non sempre spiegata. (Mentinfuga)

Zelensky continua a dirsi pronto a firmare l’accordo sulle terre rare con l’amministrazione Trump dopo il litigio nello studio Ovale. Proponi una manifestazione per l’Europa, “dal basso”. Noi, che per questo siamo sempre stati in prima fila, non ci saremo. (sbilanciamoci.info)

Mettere in pratica il senso profondo della carta costituzionale invece è più difficile, come la cronaca di questi giorni e di questi anni ci sta dimostrando. È questa contraddizione che sta spaccando le coalizioni e anche i partiti al proprio interno. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il piano prevede fino a 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni per rafforzare la difesa dell’UE, con 150 miliardi in prestiti destinati a progetti militari come sistemi di difesa aerea e missilistica. (Rieti Life)