Mafia dei Nebrodi, dettagli dell'arresto di Montagno. Per l'appalto pubblico chiesto il 2 per cento di pizzo

MeridioNews - Edizione Catania INTERNO

La notizia era stata diffusa ieri da MeridioNews e adesso è confermata anche dal comando provinciale dei carabinieri di Catania.

Ad avvicinare il titolare dell'azienda, secondo la testimonianza riferita dai militari, sarebbe stato Mario Montagno Bozzone, che lo avrebbe contattato tramite suo cognato: Gulino, adesso arrestato anche lui.

L'accusa completa nei confronti di Mario Montagno Bozzone (49 anni) e Salvatore Gulino (48 anni) è questa. (MeridioNews - Edizione Catania)

Ne parlano anche altre fonti

Gli inquirenti hanno anche accertato che il denaro illecito transitava spesso su conti esteri per, poi, «rientrate in Italia, attraverso complesse e vorticose movimentazioni economiche, finalizzate a farne perdere le tracce». (La Stampa)

Il nome di peso è quello di Antonino Di Maggio, 55 anni, originario di Torretta e considerato il reggente della famiglia mafiosa di Carini, fino al momento del suo arresto, avvenuto nel 2016. In questo video le fasi dopo l'arresto con l'uscita dalla squadra mobile. (Giornale di Sicilia)

Il meccanismo accertato dall’inchiesta si fondava sulla “spartizione virtuale” del territorio, operata dai clan mafiosi, per realizzare centinaia di truffe, con rapporti anche con gruppi mafiosi delle altre province. (Gazzetta del Sud)

Questo redditizio “settore” vedeva impegnati, in forma stabile ed associata, GALLETTA Nicola, BONAFFINI Salvatore, PIETROPAOLO Pasquale, MACELI Cosimo e BELLISSIMA Orazio. Ma il core business dell’organizzazione malavitosa degli ex collaboratori di giustizia era rappresentato dal traffico delle sostanze stupefacenti. (Stretto web)