Pansa linciato appena morto: "È un falsario e neofascista"

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Non basta una carrellata di insulti per infangare la memoria di un uomo onesto, e Giampaolo Pansa, di cui si sono appena celebrati i funerali, non era solo un uomo onesto.

Pansa ha divulgato con successo questi temi delicati perché aveva la formazione dello storico e la penna agile del grande cronista.

La credibilità del Pansa storico sarebbe nulla perché non ci sono le note in fondo al Sangue dei vinti; Pansa avrebbe equiparato fascismo e antifascismo; Pansa era un falsario; Pansa è responsabile della deriva che ha portato allo sdoganamento di partiti come Fratelli d'Italia e Lega; Pansa è stato omaggiato dai media per ignoranza. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma i peana per il giornalismo di Pansa rivelano in chi li eleva una ben curiosa idea di giornalismo. . . di Tomaso Montanari. . . . La santificazione a testate unificate di Giampaolo Pansa lascia sconcertati. (Micromega)

Una delegazione del Comune di Casale Monferrato – composta dal sindaco Federico Riboldi, dal capo di gabinetto Enzo Amich con il gonfalone della città scortato dalla Polizia Locale – ha partecipato ai funerali del noto giornalista e scrittore casalese Giampaolo Pansa, che si sono svolti oggi pomeriggio (martedì 14 gennaio),a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, dove Pansa risiedeva. (Casale News)

Sapeva a memoria l’attacco del suo reportage da Vigevano: «Fare soldi, per fare soldi, per fare soldi: se esistono altre prospettive, chiedo scusa, non ne ho viste. Caro Mario,. Si è parlato molto della rivalità insanabile tra Giampaolo Pansa e Giorgio Bocca. (Corriere della Sera)

Peccato però che lo stesso Montanari non sia né uno storico né un giornalista “certificato”. Quindi a questo punto sarebbe inventato anche tutto quello che ha scritto Giorgio Pisanò nella sua “Storia della guerra civile in Italia” (opera tributata dallo stesso Pansa per la sua minuziosa documentazione storiografica). (Il Primato Nazionale)

Si è più volte detto che Pansa era uno storico di formazione – allievo di Guido Quazza, persino – e che padroneggiasse il metodo storiografico. La vera vittima – non solo di Pansa, chiaramente, ma del contesto culturale in cui il revisionismo ha spadroneggiato – è dunque la legittimità del conflitto. (DinamoPress)

Pansa si spacciava per uno storico, ma degli storici veri non seguiva le regole basilari per ognuno che scriva di storia. Ebbene il fascista nella foto è il segretario della famigerata brigata Ettore Muti, nota per le torture e le stragi. (Micromega)