LA DEMOCRAZIA ELETTIVA: GUAI A CHI VOTA (MALE)!

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Partendo dalla democrazia elettorale come si è giunti oggi alla sua nemesi “elettiva”, sul modello della repubblica dei probiviri? Nel senso che se il vincitore delle elezioni a suffragio universale è privo di pedigree democratico, vidimato dalla Casta politico-mediatica, allora va doppiamente squalificato. Il matto in due mosse procede, in primis, attraverso un processo di diffamazione, in modo tale che il candidato scomodo risulti agli occhi dell’opinione pubblica indegno dell’ufficio (tipo: presidente della Repubblica, deputato, senatore, sindaco) per il quale ha concorso, o intende concorrere, con procedure democratiche. (L'Opinione delle Libertà)
La notizia riportata su altri media
Caro Direttore, le recenti elezioni in Romania e il rapporto dell'Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione in Germania che ha stabilito che il partito nazionalista e anti-migranti Alternative für Deutschland è "un'organizzazione di estrema destra" e "non compatibile con con l'ordine democratico libero", hanno aperto un importante dibattito sia sotto il profilo politico che sotto quello giuridico. (Il Gazzettino)
Se dovessimo dar retta al pensiero mainstream, infatti, dovremmo descrivere un fenomeno quasi inspiegabile per cui una duratura lotta «per la libertà» ha finito per produrre partiti e movimenti di estrema destra che ora sono definitivamente usciti dalle fogne minoritarie in cui erano stati confinati per decenni e ambiscono a diventare governo dei rispettivi paesi. (Contropiano)
Il ritornello è il solito: «Democrazia? Sì, ma anche Hitler e Mussolini sono andati al potere in modo democratico». Giusto, ma non fu lì il vulnus, altrimenti bisognerebbe approntare una legge che decida che le elezioni possono vincerle soltanto gli avversari delle destre. (il Giornale)

È solo l’ultimo episodio di una dinamica ormai nota in molte democrazie occidentali: l’avanzata di forze politiche reputate «antisistema» e la tentazione, da parte delle istituzioni tradizionali, di opporvisi non solo – anzi, non tanto – sul piano politico, ma attraverso strumenti giudiziari, procedurali, o eccezionali. (Il Riformista)
Più si ostinano a spiegare agli elettori come votare e più quelli, che la testa ce l’hanno più dura degli altri, continuano a rovinare la festa a chi vorrebbe farla a loro. (la notizia)
ROMA – Cambiamo il popolo, direbbe chi ha voglia di scherzare. Il problema, purtroppo, è maledettamente serio e sta scuotendo il sistema fondato sulla democrazia. Getting your Trinity Audio player ready... (Agenzia Dire)