Elezioni in Georgia, indagine per frode elettorale
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La Georgia, teatro di tensioni politiche e diplomatiche, è nuovamente al centro dell'attenzione internazionale. La Procura generale ha annunciato l'apertura di un'inchiesta sulla presunta falsificazione delle elezioni parlamentari, tenutesi il 26 ottobre scorso, in cui il partito filo-russo Sogno Georgiano è stato dichiarato vincitore. La presidente della Repubblica, Salomé Zourabichvili, sostenitrice delle formazioni pro-UE, ha contestato duramente i risultati, accusando il partito di governo di brogli elettorali.
In un comunicato ufficiale, la Procura ha precisato che l'indagine è stata avviata su richiesta della Commissione elettorale centrale, che ha sollevato dubbi sulla legittimità del voto. La presidente Zourabichvili, convocata per un interrogatorio il 31 ottobre, ha dichiarato che non si presenterà all'appuntamento, rifiutando di collaborare con le autorità giudiziarie. La sua decisione, motivata dalla convinzione che le elezioni siano state manipolate, ha ulteriormente alimentato le tensioni politiche nel Paese.
Il Cremlino, da parte sua, ha negato qualsiasi influenza sul processo elettorale, mentre Bruxelles e Washington hanno chiesto con insistenza controlli rigorosi sulle presunte irregolarità. La situazione in Georgia, già complessa per via delle tensioni tra le forze filo-russe e quelle filo-occidentali, rischia di aggravarsi ulteriormente, con possibili ripercussioni sul piano internazionale.
La presidente Zourabichvili, leader dello schieramento anti-governativo, ha ribadito le sue accuse di frode contro il partito al potere, dichiarato vincitore del ballottaggio.