Patrizia Cavalli, la poesia che (non) cambia il mondo

Forse per questo voleva farsi chiamare «poeta»: sostantivo che degenera i generi, declina un destino, consegna l'erma di una responsabilità.

Amava, nel lettore, l'uomo colpito a freddo da un colpo di genio, che s'inchina, gergo di abbandono geometrico.

Le poetesse-pitonesse per cliché matrilineare scrivono usando il corpo, rimano nel sangue; Patrizia Cavalli preferiva la testa, l'acido lattico del cecchino. (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri media

Muore all’età di 75 anni tra le protagoniste della scena poetica italiana. Ha raccontato con ironia il quotidiano dell’assedio (Il Manifesto)

Nel 2019 Cavalli ha pubblicato la raccolta di prose Con passi giapponesi (Einaudi), finalista al Premio Campiello 2020 Nata a Todi (Perugia) il 17 aprile 1947, ha vissuto a Roma dall’inizio degli anni ’70. (Il Fatto Quotidiano)

"Era il primo premio Jacopone alla carriera che consegnavamo - afferma Valentina Parasecolo, direttrice creativa di Iubel - e come giurati non avevamo dubbi sul fatto che dovesse andare a lei. Era il 6 settembre del 2019 e fu l’ultima sua visita in città: la direzione della rassegna di letteratura e musica ispirata alla figura del poeta duecentesco tuderte volle consegnarle il Premio "Jacopone da Todi" alla carriera. (LA NAZIONE)

Io li vedo come si accavallano. formando geografie disordinate:. il loro peso non è sempre uguale,. a volte cadono dall’alto e fanno buche,. altre volte si appoggiano soltanto. Chi è fermo nel dolore non frequenti. (Luce)

"Nei suoi libri si snoda un canzoniere amoroso tutto centrato sul corpo, sui suoi ritmi, sui sensi più che sul sentimento. Anche nelle sue performance che riempivano i teatri, leggeva i suoi versi come buttandoli via, il contrario di qualsiasi enfasi retorica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Patrizia Cavalli: la sua vita. La famosa scrittrice era nata a Todi il 17 aprile 1947. Patrizia Cavalli: ecco le sue poesie. Le mie poesie non cambieranno il mondo, Einaudi, Torino, 1974. (ZON)