La nonna in videochiamata in carcere con il killer di Giogiò

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Scoppia la polemica per alcuni video diventati virali sui social, in cui la nonna del giovane detenuto per l’omicidio del musicista GiòGiò Cutolo conversa affettuosamente in videochiamata con il nipote, detenuto per l’omicidio avvenuto a Napoli. I contenuti, pubblicati dalla donna con messaggi d’amore rivolti al killer, hanno sollevato un’ondata di indignazione. Borrelli: “Stop alla criminalità che si fa spettacolo” A intervenire duramente è il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, da sempre in prima linea contro il degrado sociale e la spettacolarizzazione della criminalità. (il Fatto Vesuviano)
Su altri giornali
Madre di Giogiò Cutolo furiosa per la terza apparizione social dell’assassino dal carcere di Catanzaro, tramite videochiamate della nonna. Chiede intervento del Dap e oscuramento profilo. NAPOLI – “È la terza volta che accade, si parla di un killer efferato, mi devono spiegare come sia possibile che nel carcere di Catanzaro e così lo scorso anno in quello minorile, sia potuta accadere una cosa simile, consentendo una tale spavalderia”. (Il Quotidiano del Sud)
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha chiesto riscontri in sede amministrativa per accertare se le immagini e le riprese diffuse sui social siano state effettuate dalla Casa circondariale di Catanzaro nel corso del colloquio a distanza con i familiari del detenuto. (RaiNews)
La mamma della vittima: "Spavalderia" (il Giornale)

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Usa – Una scena raccapricciante si è presentata agli occhi dei poliziotti di Cornelius, in Oregon, quando sono arrivati in un’abitazione dove sono stati trovati i corpi senza vita di una donna di 37 anni e dei suoi tre figli. (Frosinone News)
«Con riferimento alla videochiamata fatta alla nonna dal killer del giovane musicista napoletano Giogiò Cutolo, immediatamente diventata virale sui social, il ministro Nordio ha chiesto riscontri in sede amministrativa per accertare se le immagini e le riprese diffuse sui social siano state effettuate dalla Casa circondariale di Catanzaro, nel corso del colloquio a distanza con i familiari del detenuto». (Il Mattino)