Covid, il ‘paziente 1’ di Codogno: “Voglio solo dimenticare e tornare alla mia vita normale”

Corriere Etneo INTERNO

Riflette la Malara, da qualche giorno anche lei assunta al San Matteo: “Ha ben chiaro quali siano i veri valori”.

Ma l’unico mio desiderio è tornare una volta per tutte alla mia vita normale.

Un incubo che, come in ogni famiglia che in questo lungo anno piange morti o teme per la vita delle persone più care, Mattia vuole solo buttarsi alle spalle

“Vivo le cose della vita con un po’ più di distacco”, confessa Mattia ad Annalisa Malara una delle ultime volte in cui i due si sono sentiti. (Corriere Etneo)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Abbiamo l'arma del vaccino, solo con la vaccinazione di massa possiamo pensare di riprenderci le nostre vite e guardare al futuro. Siamo alla partenza, manteniamo il senso di responsabilità: dobbiamo stringere i denti, l'alba è vicina. (LiberoQuotidiano.it)

Questo luogo guarda al futuro, abbiamo inciso tre parole: resilienza, comunità e ripartenza. I governi si attrezzano per i vaccini, così il sindaco di Capri cambia la funzione del palazzetto sportivo (Zazoom Blog)

«Codogno - ha sottolineato - non è solo la prima zona rossa d’Italia e la prima vera prova per fermare il virus. «La comunità di Codogno rispecchia – ha aggiunto Fontana - i tratti peculiari dell’intera comunità lombarda: l’operosità, la pazienza, la generosità e l’ingegno. (Vigevano24.it)

Sui vaccini i Governatori chiedono al Governo più dosi. Covid, news. (Zazoom Blog)

«Il personale sanitario – ha commentato il presidente dell’Anci Lombardia, Mauro Guerra – ha avuto e continua ad avere oggi un ruolo davvero fondamentale nella lotta al virus e nella straordinaria campagna vaccinale in corso» A un anno dall’individuazione del paziente 1 nella città di Codogno, dove tutto ebbe inizio nel nostro Paese, ieri, in occasione della giornata nazionale dedicata a tutti i camici bianchi è stata svelata all’ospedale civico di Codogno una targa che porta incise queste parole: “Nel ricordo e nella memoria di tutti e per sempre”. (Corriere di Como)

Tre totem di acciaio che rappresentano il comune dove tutto è cominciato. Il monumento è stato benedetto da monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo della diocesi di Lodi che ha ricordato la "prova di solidarietà" dei cittadini, dei volontari e del personale sanitario e la lotta "senza tempo" durante il periodo più buio della pandemia. (Corriere TV)