Italia-Libia: fra gli aiuti e i migranti c'è altro

L'Eco di Bergamo INTERNO

La rinascita dell’aeroporto della capitale dovrebbe essere affidata a un consorzio di aziende italiane

L’Italia negli ultimi anni aveva perso influenza a Tripoli.

L’apice dello scontro fu il tentativo di Haftar di conquistare Tripoli con un attacco sferrato nell’aprile 2019, un assedio di 14 mesi fallito grazie all’intervento dei militari di Ankara.

E la scelta è ricaduta sulla Libia, a conferma di quanto questo Paese sia strategico per l’Italia. (L'Eco di Bergamo)

Se ne è parlato anche su altri media

Giorgia Meloni ritiene che Draghi stia ripartendo "dal 2011 e da quanto lasciato dal centrodestra" in fatto di politiche del Mediterraneo. Il Movimento delle Sardine con Jasmine Cristallo attacca: "Le parole di Draghi sono in linea con Salvini" (La Repubblica)

Il segretario nazionale della Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato: «Draghi esprime soddisfazione per il lavoro della Libia sui salvataggi? Che la sinistra avesse una posizione pro accoglienza era ormai chiaro a tutti, ma che arrivasse addirittura a strigliare il premier in pochi se lo aspettavano. (ilGiornale.it)

Così, la sicurezza della Libia nel suo complesso e quella delle opportunità per le imprese italiane nella nostra ex colonia si fondono in un discorso complessivo. 7 Aprile 2021. (Lettura 4 minuti). . . (Il Messaggero)

Insomma il ritorno dell’Italia in Libia si delinea come una sfida estremamente complessa. Un sfida nel corso della quale Draghi, l’Italia e l’Eni non potranno limitarsi a perseguire gli interessi nazionali, o quelli dell’asse atlantico, ma dovranno inevitabilmente dimostrare di saper dialogare con tutti i protagonisti del complesso mosaico libico (Sputnik Italia)

“Draghi esprime soddisfazione per il lavoro della Libia sui salvataggi? “La visita di Draghi in Libia è il gesto della svolta”, ha dichiarato Matteo Renzi. (LA NOTIZIA)

A fronte dei rari «corridoi umanitari», molti osservatori invocano un deciso cambio di rotta, specie nella gestione dei centri di detenzione Se migranti e rifugiati vengono riportati in Libia - ricorda Medici senza frontiere - si tratta di una condanna alla violenza e alla brutalità nei centri di detenzione. (Avvenire)