Su gay e sacerdozio le regole non sono affatto cambiate
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Siciliani Le norme sulla non ammissione al sacerdozio di persone omosessuali non cambiano. La precisazione arriva all’indomani della pubblicazione degli «Orientamenti e norme per i Seminari» che indica alle strutture di formazione al sacerdozio percorsi formativi e di attenzione ai candidati al presbiterato. Il nuovo intervento si è reso necessario dopo una lettura parziale e non contestualizzata da parte di alcuni organi di stampa, del paragrafo 44 del documento che affronta proprio il tema dell’omosessualità nel percorso formativo dei Seminari. (Avvenire)
Ne parlano anche altri media
(Adnkronos) – (OglioPoNews)
Le nuove linee guida della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) stabiliscono che le persone omosessuali possono essere ammesse ai seminari solo se accettano di vivere la castità nel celibato. Tuttavia, l’accesso è negato a chi pratica l’omosessualità, a coloro con tendenze omosessuali profondamente radicate e a chi sostiene la cosiddetta cultura gay (BlogSicilia.it)
Le disposizioni hanno ricevuto il benestare della Santa sede con decreto del dicastero per il Clero. Sono finalmente arrivate, dopo anni di attesa, le linee guida della conferenza episcopale italiana sull’iter per l’ammissione ai seminari. (Secolo d'Italia)
Nessun divieto di accesso ai seminari per gli omosessuali. La cosa più importante per chi ambisce al presbiterato è mostrare «l’orientamento alla vita celibataria», a prescindere dai gusti. È quanto prevedono le nuove linee guida della Cei per l’ammissione ai seminari. (Open)
Con l’obiettivo della consacrazione al sacerdozio – non ci sono «sbarramenti» alle persone omosessuali, purché dimostrino fin dall’inizio di mostrare «l’orientamento alla vita celibataria». Non basta: non devono esse riscontrate «tendenze omosessuali profondamente radicate» (qualsiasi cosa voglia dire) o che sostengano «la cosiddetta cultura gay». (Il Sole 24 ORE)
Per essere ammessi in seminario bisogna esser disposti a restare celibi e casti. E’ quanto previsto nelle nuove linee guida della Cei per l’ammissione. (Il Fatto Quotidiano)