Paura del voto? Al bando i nostri nemici: la sindrome che seppellisce la democrazia

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Il Riformista ESTERI

L’altro ieri, in Romania, il partito guidato da George Simion – espressione della destra radicale e legato al candidato presidenziale Călin Georgescu, escluso a marzo dalle elezioni – ha stravinto il primo turno delle elezioni. È solo l’ultimo episodio di una dinamica ormai nota in molte democrazie occidentali: l’avanzata di forze politiche reputate «antisistema» e la tentazione, da parte delle istituzioni tradizionali, di opporvisi non solo – anzi, non tanto – sul piano politico, ma attraverso strumenti giudiziari, procedurali, o eccezionali. (Il Riformista)

Su altri media

Partendo dalla democrazia elettorale come si è giunti oggi alla sua nemesi “elettiva”, sul modello della repubblica dei probiviri? Nel senso che se il vincitore delle elezioni a suffragio universale è privo di pedigree democratico, vidimato dalla Casta politico-mediatica, allora va doppiamente squalificato. (L'Opinione delle Libertà)

Giusto, ma non fu lì il vulnus, altrimenti bisognerebbe approntare una legge che decida che le elezioni possono vincerle soltanto gli avversari delle destre. Dalla Germania alla Romania, passando per la Francia e, in certa misura, anche per l'Italia, le destre vincenti nelle urne fanno paura ovviamente alle sinistre, ma pure al potere cosiddetto costituito, al punto che si cerca in tutti i modi di fermarle e delegittimarle. (il Giornale)

Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – Cambiamo il popolo, direbbe chi ha voglia di scherzare. Il problema, purtroppo, è maledettamente serio e sta scuotendo il sistema fondato sulla democrazia. (Agenzia Dire)

Caro Direttore, le recenti elezioni in Romania e il rapporto dell'Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione in Germania che ha stabilito che il partito nazionalista e anti-migranti Alternative für Deutschland è "un'organizzazione di estrema destra" e "non compatibile con con l'ordine democratico libero", hanno aperto un importante dibattito sia sotto il profilo politico che sotto quello giuridico. (Il Gazzettino)

Così in Romania, dopo aver annullato le elezioni vinte al primo turno dall’euroscettico Georgescu, capita che il suo ologramma Simion approdi al ballottaggio con un consenso ancora più largo. Intanto nella Germania locomotiva (ingolfata) d’Europa, che punta a riarmarsi fino ai denti con un piano da mille miliardi di euro, finisce nel mirino dei servizi segreti il partito di estrema destra dell’Afd che ha sfondato il muro del 20% alle ultime elezioni perché sarebbe incompatibile con la costituzione tedesca. (la notizia)

E’ ora di sollevarsi al di sopra dell’insopportabile chiacchiericcio sui vari processi elettorali in corso in tutto l’Occidente neoliberista. (Contropiano)