Sara Cherici: “Penso a Mauro ogni giorno, mi chiamano assassina ma non ho incitato nessuno a lanciare la bici”

Sara Cherici: “Penso a Mauro ogni giorno, mi chiamano assassina ma non ho incitato nessuno a lanciare la bici”
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La Stampa INTERNO

«Ho paura, non voglio tornare in carcere. So che succederà, perché è giusto che sia punita. Ma non merito una condanna così esemplare: io la bici non l'ho toccata. Mi aspettavo 4 anni, o 6, al massimo 7. Ma non 16. Non ho denunciato ed è una colpa che pesa come un macigno. Ma non posso pagare più di chi ha lanciato la bici». Lo afferma, intervistata da Repubblica, Sara Cherici, condannata a Torino a 16 anni di carcere nell'ambito del processo per il ferimento dello studente palermitano Mauro Glorioso, colpito nel dicembre 2023 da una bicicletta scagliata da un ponte dei Murazzi del Po da un gruppo di cinque giovani. (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

Parla per la prima volta in televisione Sara Chierici, la ventenne condannata a 16 anni di carcere per aver coperto il lancio della bici sui Murazzi di Torino che ha causato lesioni irreversibili allo studente Mauro Glorioso, da allora ridotto in sedia a rotelle. (Open)

A parlare, in una intervista con La Stampa, è Giuseppe Glorioso, il padre di Mauro, lo studente di medicina di Palermo che la sera del 21 gennaio 2023 è stato travolto da una bici elettrica lanciata dall’alto dei Murazzi di Torino da un gruppo di ragazzi. (Corriere della Sera)

Sara Cherici, oggi ventenne, è l'imputata che ha avuto la pena più pesante per i fatti dei Murazzi di Torino. Ma lei non ha lanciato la bici dalla balaustra dei Murazzi e non merita di pagare più di altri. (il Giornale)

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

Ai microfoni dell’inviata Alice Martinelli, la ragazza visibilmente provata, ripercorre la tragica notte nell'intervista in onda questa sera su Le Iene (Italia 1). (leggo.it)

Chiedo scusa da un punto di vista umano, anche se non ho mai toccato quella bicicletta. Pensare che un ragazzo non potrà mai più riprendere in mano la sua vita è qualcosa di inaccettabile». Così Sara, ventenne condannata a 16 anni per il lancio della bicicletta ai Murazzi di Torino, che ha provocato lesioni irreversibili allo studente Mauro Glorioso, costringendolo a vivere su una sedia a rotelle, si è espressa durante un’intervista a Le Iene su Italia 1. (StatoQuotidiano.it)

SOMMARIO: Bulli, delinquenti, autonomi a Torino – Il sindaco Lorusso e l’insicurezza urbana – Daniele Sacco e il “Cambio” – Lettere (Il Torinese)