DeepSeek toglie la app da Apple e Google in Italia

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Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Dalle prime ore della mattina di ieri, la applicazione di DeepSeek, l’intelligenza artificiale generativa cinese che tanto ha fatto parlare di sé negli ultimi giorni, portando uno scossone sui mercati internazionali, ha smesso di essere disponibile negli store digitali di Apple e Google in Italia. Prima che sparisse, era la più scaricata dagli utenti.Il sito ha invece continuato a essere accessibile. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre testate

Il futuro dell’intelligenza artificiale potrebbe risiedere in un equilibrio tra le filosofie di ChatGPT e del chatbot cinese DeepSeek, mettendo insieme apertura e controllo, creatività e responsabilità. (L'HuffPost)

Un provvedimento d'urgenza, con effetto immediato, per «tutelare i dati degli utenti italiani» come si legge in una nota dell’Autorità. DeepSeek, l'ultima intelligenza artificiale made in Cina, ha avuto una vita brevissima negli store digitali italiani: pochi giorni dopo il suo arrivo, il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di bloccarla, aprendo un'istruttoria. (ilmessaggero.it)

In questi giorni la startup cinese di intelligenza artificiale generativa DeepSeek si è resa protagonista di un'ascesa fulminante grazie al suo sorprendente chatbot, che sta alimentando nuove rivalità e pressioni sulle aziende di AI statunitensi, da cui nel frattempo iniziano ad arrivare inviti a effettuare controlli sul servizio. (WIRED Italia)

Una decisione che arriva dopo la comunicazione della società che ha dichiarato, contrariamente a … (Il Fatto Quotidiano)

L'autorità "ha disposto, in via d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di Hangzhou Deepseek Artificial Intelligence e di Beijing Deepseek Artificial Intelligence, le società cinesi che forniscono il servizio di chatbot Deepseek". (Il Giornale d'Italia)

Il modello linguistico DeepSeek-R1 è balzato agli onori della cronaca negli scorsi giorni, ma non tutte le notizie sono positive. Un'indagine recente ha, infatti, portato alla luce una grave falla di sicurezza che ha esposto pubblicamente due database contenenti informazioni altamente sensibili. (HWfiles)