Crisi India-Pakistan, solo un volo di linea nei cieli deserti: il caso del volo 672

Crisi India-Pakistan, solo un volo di linea nei cieli deserti: il caso del volo 672
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Il Messaggero ESTERI

Il 7 maggio, un volo della Ethiopian Airlines, sigla ETH672 e diretto da Addis Abeba a Seoul, è stato uno dei pochissimi a sorvolare lo spazio aereo del Pakistan. Il traffico aereo sul paese risultava praticamente azzerato a causa dell’escalation militare tra India e Pakistan. Un caso che sta appassionando i social. Diversi gli utenti che hanno pubblicato le mappe dei siti di tracking specializzate che mostrano il vettore "solitario" sopra i cieli dove, in queste ore, si vivono forti tensioni militari. (Il Messaggero)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"In conformità con l'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, il Pakistan si riserva il diritto di rispondere, per legittima difesa, nel momento, nel luogo e nel modo che riterrà più opportuno, per vendicare la perdita di vite innocenti di pachistani e la palese violazione della sua sovranità", ha aggiunto una dichiarazione dell'ufficio del primo ministro. (notizie.tiscali.it)

Almeno ventisei sarebbero i civili uccisi secondo quanto afferma l'esercito pakistano. I comandi del Pakistan hanno dal canto loro reso noto che cinque località del Paese sono state prese di mira dagli attacchi aerei indiani. (Corriere del Ticino)

A due settimane dall’attacco terroristico nel Kasmhir indiano (ha causato almeno 26 morti) da parte di miliziani che Nuova Delhi considera sostenuti dal Pakistan, l"India ha bombardato mercoledì 7 maggio una decina di siti in Pakistan. (Milano Finanza)

Atti di guerra. L'India attacca il Pakistan. Cina e Usa preoccupate, invitano alla calma

Cina: pronti a ruolo costruttivo per de-escalation India-Pakistan 7 maggio 2025 (Il Sole 24 ORE)

E nonostante gli appelli internazionali Nuova Delhi e Islamabad hanno già promesso che lo scontro non è finito qui, dopo che nella nottata tra martedì e mercoledì il Paese del premier Narendra Modi ha lanciato attacchi missilistici contro nove siti che ospitano “infrastrutture terroristiche” situate sul territorio pakistano come rappresaglia per l’attacco del 22 aprile nel Kashmir indiano nel quale sono stati uccisi 28 turisti. (Il Fatto Quotidiano)

Voleva vendicare il massacro di turisti nella contesa regione himalayana del Kashmir del 22 aprile scorso, rivendicato da uno sconosciuto gruppo militante islamico che si autodefinisce Fronte della Resistenza, di cui Nuova Delhi incolpa però il governo pakistano, che a sua volta smentisce u… (HuffPost Italia)