Un'alleanza per il Sud per battere la Destra

La Repubblica ESTERI

Il centrosinistra vive ore febbrili.

L’accordo tra Letta e Calenda ha completamente fatto saltare i già precari equilibri in un campo che non sembra essere attrezzato per trasformarsi in coalizione politica.

In queste ore pare si stia chiudendo l’accordo tra Pd, Verdi e Sinistra italiana (che però ritiene che qualsiasi accordo debba passare per il consenso degli iscritti) ma non è escluso alcun colpo di scena, nemmeno un nuovo passo indietro di Azione o una corsa solitaria dei democratici

(La Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Parola greca antica (“βατραχομυομαχία”), che è composta da “βάτραχος” (rana), “μῦς μυός” (topo) e “μαχία” (machia=guerra), che dunque vuol dire "La battaglia delle rane e dei topi”. Ma Letta, visto che di matematica si parla, evidentemente ha fatto i “conti senza l’oste”. (il Dolomiti)

Non a caso la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli, ne approfitta per attaccare sia Letta che Calenda, ritenuti «inaffidabili». «Sinistra sì. sinistra boh. sinistra no! (Liberoquotidiano.it)

Con Fratoianni che ha votato 54 volte no alla fiducia a Draghi e Di Maio e Tabacci invece per l’agenda Draghi. È un colpo d’immagine però anche per lo stesso Calenda e i fuoriusciti di Forza Italia, che nei propositi di Letta avrebbero dovuto fare da “magnete” per gli elettori di centrodestra. (Start Magazine)

No, loro volevano mettere l'Agenda Draghi sotto i piedi e, quindi, è evidente che così le cose non funzionano.» «È stato un pessimo percorso quello portato avanti da Letta perché, quando si sottoscrive un patto, si deve essere anche conseguenti dal punto di vista politico. (ilGiornale.it)

Un partito fantasma che è solo una sommatoria di correnti e di interessi personali. Così c’è il rischio che il 25 settembre non basti una mano sola a tapparsi il naso, ma che ne servano addirittura due (vitobiolchini)

E adesso Enrico Letta cerca di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di rimediare alla figuraccia. Tenta in ogni modo di salvare la faccia, perché errori del genere non sono concessi a un leader. (Secolo d'Italia)