Nba, regular season finisce tra luci e ombre: Jokic trascina Denver, ma i Nuggets deludono

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La stagione regolare della Nba, conclusasi dopo l’ultimo fischio dell’82ª partita, lascia dietro di sé un bilancio variegato, fatto di sorprese, conferme e cocenti delusioni. Se da una parte Oklahoma City e Cleveland hanno stupito per maturità e coesione, trasformandosi nelle rivelazioni dell’anno, dall’altra Philadelphia e Phoenix hanno naufragato tra infortuni, squilibri e aspettative tradite.
Denver, reduce dal titolo del 2023, ha vissuto un campionato altalenante, in cui la grandezza di Nikola Jokic – ancora una volta candidato al premio di MVP – non è bastata a coprire le crepe di un roster troppo corto e fragile. Jamal Murray, spesso costretto a fare i conti con problemi fisici, non ha garantito la continuità necessaria, lasciando il peso del gioco quasi esclusivamente sulle spalle del serbo. Una situazione che, unita all’improvviso licenziamento dell’allenatore Mike Malone e del general manager Calvin Booth a stagione in corso, ha contribuito a trasformare quella che poteva essere un’annata di riconferma in un’occasione parzialmente sprecata.
Mentre i playoff si avvicinano, con l’inizio previsto per il 19 aprile dopo le decisive sfide del play-in, l’attenzione si sposta sulle otto squadre che dovranno lottare per gli ultimi quattro posti disponibili. A Ovest, i Clippers hanno chiuso in crescendo, regalando agli spettatori un’emozionante vittoria ai supplementari contro Golden State, che ha permesso loro di evitare lo scontro diretto con i Lakers al primo turno. Minnesota, invece, ha centrato l’accesso diretto ai playoff, mentre Dallas e Sacramento si giocheranno tutto nel play-in.