Policlinico, chiude in anticipo il punto nascite: ultimo parto il 15 giugno

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Tra poco più di un mese il punto nascite del Policlinico San Giorgio chiuderà. L'ultimo parto si farà il 15 giugno, poi il servizio sarà centralizzato all'ospedale pubblico Santa Maria degli Angeli. Questa chiusura anticipa di sei mesi il corso "naturale" della convenzione, che sarebbe comunque terminata con la fine dell'anno. Da due anni si sapeva che sarebbe terminato il finanziamento pubblico da parte dell'Asfo nei confronti della casa di cura privata, anche in vista dell'attivazione del nuovo ospedale di Pordenone (PordenoneToday)
La notizia riportata su altre testate
Sul tavolo la chiusura del punto nascita del Policlinico San Giorgio, anticipata al 15 giugno, e la richiesta, da parte del sindacato, di tutelare la lavoratrici (17 tra ostetriche ed infermiere), promuovendo la stabilizzazione del personale nel passaggio dalla struttura privata all’ospedale civile di Pordenone (Il Friuli)
Giorgio, il nome che i genitori diedero al quel bimbo. Un destino segnato, un percorso che però, fino ad ieri, sarebbe dovuto terminare a fine anno. (Il Friuli)
Si tratta di 20 ostetriche e due infermiere pediatriche che si trovano in condizione di precarietà lavorativa sottolinea la dirigente del sindacato Aurora Pallaveshi. (RaiNews)

A un giorno dall'annuncio della chiusura anticipata del punto nascita del policlinico San Giorgio, San Vito al Tagliamento fa uno scatto in avanti per proporre la riapertura del proprio reparto materno infantile. (Il Gazzettino)
A renderlo noto, la dichiarazione sindacale firmata da Aurora Pallavesci, dirigente Cisl Funzione Pubblica Fvg, unica sigla sindacale presente all'interno della struttura sanitaria, a seguito di una riunione con i vertici: «In merito alla chiusura repentina del punto nascita presso la Casa di cura San Giorgio si legge desideriamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per le implicazioni che questa decisione comporta sulla salute delle future mamme e dei neonati, nonché sulla tutela dei lavoratori coinvolti». (Il Gazzettino)