Dazi Usa-Ue su acciaio e alluminio: la guerra commerciale si intensifica





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Gli Stati Uniti hanno imposto tariffe del 25% sulle importazioni di acciaio, alluminio e prodotti derivati provenienti dall’Unione Europea e da altri partner commerciali, una mossa voluta dal presidente Donald Trump per proteggere l’industria nazionale. La decisione, entrata in vigore mercoledì 12 marzo, ha spinto la Commissione Europea a reagire con contromisure su beni statunitensi per un valore di 26 miliardi di euro, mirate a tutelare le aziende, i lavoratori e i consumatori europei.
La lista dei prodotti colpiti dalle tariffe europee, un documento di 99 pagine, include una vasta gamma di articoli, dalle ali di pollo alle sigarette elettroniche, passando per mutande e ostie. Si tratta di beni spesso prodotti in Stati governati da conservatori, una scelta che sembra non essere casuale. La guerra commerciale, che già da tempo vede le due potenze economiche fronteggiarsi, assume così toni sempre più accesi, con ripercussioni che potrebbero estendersi ben oltre i settori direttamente coinvolti.
Un alto funzionario Ue, pur sottolineando che al momento i servizi non sono nel mirino, ha lasciato intendere che Bruxelles potrebbe adottare “risposte creative” attraverso misure legate alla proprietà intellettuale o ad altri ambiti. Questa strategia, tuttavia, richiederebbe un voto a maggioranza tra gli Stati membri, un passaggio non scontato considerando le diverse posizioni in gioco.
Intanto, il premier britannico Keir Starmer, intervenendo alla Camera dei Comuni, ha espresso delusione per le tariffe globali su acciaio e alluminio, pur ribadendo un approccio pragmatico. “Terremo tutte le opzioni sul tavolo”, ha dichiarato, rispondendo alle sollecitazioni del leader Libdem Ed Davey, che gli aveva chiesto se intendesse schierarsi al fianco del Canada contro le minacce di Trump.
La situazione, già complessa, potrebbe ulteriormente aggravarsi a partire dal 2 aprile, data in cui, secondo gli annunci di Trump, potrebbero scattare nuovi dazi su tutte le merci europee. Mentre le tensioni commerciali si inaspriscono, le conseguenze per le economie di entrambe le sponde dell’Atlantico rimangono difficili da quantificare, ma certamente significative.