Auto elettriche, il mercato non tira. E a pagare sono i componentisti

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Corriere della Sera ECONOMIA

Nel periodo gennaio-maggio la produzione di componentistica è scesa del 18%, tra gennaio e luglio le ore di cassa integrazione erogate nel settore automotive sono salite del 18%. Colpa del rallentamento del mercato dell’auto e, secondo alcuni, anche delle difficoltà crescenti legate alla transizione verso l’elettrico. Uno studio di AlixPartners per Anfia (l’associazione dei componentisti) ha stimato una possibile perdita di 7 miliardi di euro per il settore da qui al 2030 (a fronte di un fatturato di circa 60 miliardi). (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Fino a poco tempo fa non sembrava ci fossero intoppi, ma di recente qualche incertezza è riaffiorata: ci sono partiti politici che chiedono un rinvio, le vendite non decollano al ritmo atteso, le industrie produttrici si preoccupano. (La Stampa)

Il mercato delle auto elettriche si trova in un momento di grande difficoltà. Un mantra che si sta riaffacciando con prepotenza alla mente di quanti sono preoccupati in merito allo scarso gradimento dei consumatori per i veicoli green. (ClubAlfa.it)

Mentre il tasso di penetrazione dei veicoli elettrici in Europa è sotto lo zero, la filiera che produce pezzi (anche per i big tedeschi) si è dovuta rifugiare nella Cig: + 28% in 7 mesi. (La Verità)

Auto elettriche, il rifiuto del mercato significa l’addio al sogno delle fabbriche di batterie

Ormai quasi sette anni fa l’ex ceo di Ferrari pronunciò una profonda critica al settore delle auto elettriche, suggerendo che serve «prima risolvere il problema di come produrre l'energia da fonti pulite e rinnovabili». (Milano Finanza)

Quattroruote contro l’elettrico: “Aggiunge complessità a vite già complesse” Quattroruote contro l’elettrico. “Non piace e l’avevamo previsto” è il titolo dell’editoriale del direttore Gian Luca Pellegrini, segnalato qui da un lettore. (Vaielettrico.it)

Quello automobilistico ha subito un duro colpo con un calo di produzione del 22,5% rispetto al lontano 2019, e ciò rappresenta una crisi profonda, energetica, componentistica e di competitività. Volkswagen sta valutando la chiusura di stabilimenti e la sospensione della “garanzia del lavoro” per 110mila dipendenti con un aumento sconvolgente della disoccupazione e della crisi del mercato del lavoro. (Avanti Online)