Erdogan vuole un posto nei Brics (ma non rinuncia all'Europa)

Erdogan vuole un posto nei Brics (ma non rinuncia all'Europa)
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il Giornale ESTERI

La schizofrenia turca è tornata, ammesso si fosse mai ammorbidita. Solo pochi giorni fa, dopo ben cinque anni, rappresentanti del governo turco erano tornati a partecipare a un vertice dell'Unione Europea, su invito di Bruxelles. Oggi, la batosta. La Turchia ha presentato domanda di ingresso nei Brics, al fine di accodarsi a Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, nel novero delle economie emergenti. (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

Il danno e la beffa: a ufficializzare la notizia che la Turchia, il secondo paese della Nato per numero di militari operativi, aveva inoltrato formale richiesta di adesione al gruppo dei paesi Brics+ è stato un alto dirigente del Cremlino, il consigliere del presidente Vladimir Putin per gli affari esteri, Yuri Ushakov. (Tempi.it)

Secondo fonti informate sulla questione la domanda è stata presentata nei mesi scorsi in virtù della mancanza di progressi nel negoziato di adesione della Turchia all'Unione Europea, congelato da circa 8 anni. (Sky Tg24 )

Il paese, sotto la guida del presidente Recep Tayyip Erdoğan, ha sempre cercato di diversificare le proprie alleanze economiche e politiche, cercando di bilanciare i rapporti con l'Occidente e aprire nuove strade di cooperazione con l'Oriente e il Sud globale. (Difesa Online)

La Turchia chiede formalmente di entrare nei Brics, è il primo Paese della Nato a farlo

Ankara ha formalmente chiesto di aderire al gruppo Brics perché decisa a rafforzare la sua influenza globale e a creare nuovi legami con il cosiddetto Sud Globale. I Brics potrebbero avere presto un nuovo membro. (Today.it)

In un momento politicamente così fluido, e colpevolmente distratto da beghe di infima lega, passa quasi sotto traccia l’iniziativa turca, volta ad ottenere l’ingresso a pieno titolo nei Brics. A ben vedere non si tratta di un exploit così imprevisto, ma di un ultimo passo preceduto da espressioni politiche di volta in volta sempre più di rottura e di debole propensione alla preservazione della stabilità. (Difesa Online)

Lo scrive Bloomberg spiegando che l’amministrazione del presidente Recep Tayyip Erdogan, accusando il mancato ingresso nell’Unione Europea, si è posta l’obiettivo di ampliare i legami diplomatici, continuando a rispettare gli obblighi di membro della Nato. (Milano Finanza)