Pechino pensa a una stretta all’export di risorse per il tech

Pechino pensa a una stretta all’export di risorse per il tech
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il manifesto ESTERI

Primo dicembre 2018. Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei Ren Zhengfei, viene arrestata in Canada su ordine degli Stati uniti. La guerra commerciale tra Donald Trump e la Cina è cominciata già da un po’, ma quello è per Pechino il momento rivelatore: la Casa bianca non vuole solo riequilibrare la bilancia dell’interscambio, ma fermare lo sviluppo del suo principale rivale. Si tratta di una lezione che la Cina non ha mai più dimenticato, anche perché quel desiderio è stato confermato e per certi versi ampliato anche da Joe Biden, seppure con armi diverse: meno tariffe, ma più restrizioni alle catene di approvvigionamento e più competizione strategica. (il manifesto)

Su altre fonti

La leader messicana ha poi ricordato che il suo governo ha sequestrato in quattro mesi “40 tonnellate di droga, tra cui 20.000 dosi di fentanyl”. Sulla stessa linea d’onda anche Claudia Sheinbaum, presidente del Messico, che ha attaccato i produttori di armi degli Stati Uniti di fare affare con i cartelli criminali. (RSI Radiotelevisione svizzera)

'Ferma opposizione' a dazi Trump, Cina annuncia 'contromisure'

La Cina "si oppone con fermezza" ai dazi al 10% decisi dal presidente americano Donald Trump all'import made in China e assicura l'adozione di "contromisure corrispondenti". Leggi tutta la notizia (Virgilio)