80 Anni fa, la fine di Hitler e del “Reich millenario” e la difficile nuova alba dell’Europa

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Alle 02:41 della mattina del 7 maggio 1945, esattamente 80 anni fa, il generale Alfred Jodl. Capo di Stato Maggiore Generale delle forze armate tedesche, firmava, nei quartier generali Alleati di Reims, in Francia, i documenti di resa della Germania. Terminava finalmente, col sanguinoso naufragio del sogno nazista di potere planetario, la Seconda guerra mondiale (in Oriente, il conflitto sarebbe finito quattro mesi dopo, con la firma della resa giapponese, nel corso di una cerimonia a bordo della nave da battaglia “USS Missouri”). (avantionline.it)
Su altri giornali
Negli ultimi giorni del conflitto sul suolo europeo, alcuni vertici tedeschi ritenevano che gli Alleati avrebbero cambiato campo per attaccare con loro l’Urss. Churchill coniò il termine “Cortina di ferro” (Il Fatto Quotidiano)
Quella del 9 maggio è ormai da molti anni una data che, come un osso rimasto di traverso in gola agli insignificanti profeti della “democrazia europeista”, a Bruxelles e in molte cancellerie del vecchio continente si cerca di oscurare con puerili sotterfugi. (Contropiano)
Giovedì la Francia ha commemorato l'80esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha guidato la commemorazione nazionale nella capitale, Parigi, deponendo una corona di fiori davanti a una folla presso la statua del generale Charles de Gaulle, che guidò la Resistenza francese contro la Germania nazista. (Euronews)

ADVERTISEMENT Il 7 maggio 1945, i rappresentanti delle forze armate tedesche firmarono la resa incondizionata davanti ai comandanti alleati nella città di Reims, in Francia. (Napolitan.it)
L’Occidente si prepara a celebrare la ricorrenza della fine della Seconda Guerra mondiale. Nel suo 80° anniversario. (L'Opinione delle Libertà)
Le truppe russe continuavano a venire massacrate mentre combattevano contro i nazisti in Slesia e la guerra contro il Giappone era ben lontana da una conclusione vittoriosa. Ottant'anni fa, mentre la resa tedesca veniva celebrata come giorno della Vittoria in tutta Europa, con feste di piazza a Londra, New York e Parigi, il massacro continuava altrove. (il Giornale)