Operazione "Petrolmafie Spa": in cella anche Anna Bettozzi regina delle serate di Porto Rotondo

Tra i beni sequestrati nel corso dell'operazione, coordinata dalle Dda di Roma, Napoli, Catanzaro e Reggio Calabria, ci sono anche impianti della società petrolifera Max Petroli - ora Made Petrol Italia Srl - della famiglia Bettozzi.

L'imprenditrice riuscì ad avvalersi della collaborazione di personaggi di primo piano dello show biz, come Kofi, producer di Celine Dion e Cher.

«Ho tenacia - dichiarò in quell'occasione Anna Bettozzi, regalando un suo calendario sexy come gadget ai presenti - sono del leone, stesso segno zodiacale di Madonna, alla quale mi paragonano»

L'operazione Petrolmafie Spa avrebbe portato alla luce una «nefasta sinergia» tra mafie e colletti bianchi, senza l'apporto dei quali le prime difficilmente avrebbero potuto far fruttare al massimo le frodi fiscali nel settore degli oli minerali. (La Nuova Sardegna)

Ne parlano anche altri giornali

Durante il confronto con la Bettozzi Garko chiarisce anche che l’importo in cash deve essergli portato prima dell’inizio del lavoro Nella telefonata Garko si lamenta del contratto ricevuto confessando l’esatto accordo preso con la Made Petrol srl: l’importo stabilito di 250 mila euro era stato previsto in due rate, una di 150 in nero e una dichiarata di 100mila. (Leggilo.org)

A riprova della frequentazione professionale tra Gabriel Garko e Anna Bettozzi ci sarebbe un episodio ben preciso che testimonia la loro vicinanza: i due sono apparsi insieme sul red carpet del Festival di Cannes. (SoloDonna)

I soldi per lo spot destinati a Gabriel Garko erano sempre quelli della Max Petroli, autoriciclati, secondo il gip. Ana Bettz, come si faceva chiamare sulla scena, parlava con quelli che definiva gli zingari, perché collegati ai Casamonica, e con Gabriel Garko, uomo immagine della sua nuova società petrolifera, che doveva pagare con 100mila euro in nero. (Il Messaggero)

Sul contratto va messo solo il fatturato!”. In un’intercettazione finita agli atti la Bettozzi, senza alcuna premura, afferma: “Ah Pié, io dietro c’ho la Camorra!”. (LA NOTIZIA)

Azione che aveva per fortuna dissuaso il molestatore sceso poi alla prima fermata utile. Al termine delle indagini, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, gli agenti della Squadra Mobile hanno rintracciato l’uomo, che peraltro annoverava già specifici precedenti per violenza familiare e atti osceni in luogo pubblico (Tarantini Time)