La Moldavia è diventata terreno di scorribande per l'UE nel tentativo di umiliare la Russia (G. Chinappi)
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Lo scorso 20 ottobre, la Moldova ha vissuto una giornata cruciale per il suo futuro politico, in quanto si sono contestualmente svolti il primo turno delle elezioni presidenziali e un referendum sull’ingresso del paese nell’Unione Europea. Questi eventi non solo hanno segnato un bivio storico per la nazione, ma hanno anche messo in evidenza il peso delle influenze geopolitiche esterne, con la Russia da un lato e l’Occidente dall’altro, entrambi fortemente interessati al futuro dell’ex repubblica sovietica. (Farodiroma)
Su altri giornali
Il portavoce della Commissione dell'Unione Europea, Peter Stano, ha dichiarato che le votazioni per il referendum sull'adesione della Moldova all'Ue e le elezioni presidenziali sono state inficiate da "interferenze e intimidazioni senza precedenti" da parte della Russia (il Dolomiti)
"La maggioranza in Moldavia ha scelto di diventare uno Stato membro della Ue. BRUXELLES. (ROMA on line)
Un “sì” risicato e al fotofinish, con un vantaggio di appena seimila voti che però permette alle istituzioni della Moldavia di introdurre le modifiche costituzionali necessarie per aderire all’Unione Europea. (Il Dubbio)
Il risultato risicato del referendum pro-UE dello scorso 20 ottobre, tenutosi insieme alle elezioni presidenziali, mostra tuttora un paese diviso tra l’Occidente e la Russia. (Osservatorio Balcani e Caucaso)
E per capire chi guiderà il Paese per i prossimi quattro anni si dovrà aspettare il 3 novembre. Il sì a Bruxelles nel referendum è passato per poco più di 9.000 voti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
ANSA (Avvenire)