Daniela Molinari, la madre biologica esegue l'esame per aiutarla a guarire dal tumore

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Una storia che fa riflettere, quella riportata oggi 4 maggio dal Corriere della Sera in quanto fa capire quanto sia facile per l’opinione pubblica puntare il dito e giudicare.

Per aiutare la donna a trovare le sue cure era stata lanciata petizione online che è stata sottoscritta da migliaia di persone

La madre biologica di Daniela Molinari ha accettato ed eseguito il prelievo del sangue per fornire una più ampia mappa genetica alla figlia abbandonata a seguito di una brutale violenza. (LegnanoNews.it)

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Probabilmente ha capito che non mi sarei mai fermata e che per me il suo aiuto è davvero fondamentale". Madre e figlia non si incroceranno - Daniela l'aveva ripetuto in tutti i suoi numerosi appelli: "Non voglio incontrarla, può rimanere anonima. (La Repubblica)

Alla fine la madre di Daniela Molinari ha ceduto, e ha detto di sì all’esame che potrebbe permettere alla figlia biologica di trovare una nuova cura per la sua malattia oncologica grazie alla mappatura del Dna. (Gazzetta di Parma)

Come riportano oggi alcuni quotidiani, Daniela Molinari fa parte di un programma di cure sperimentali contro il cancro che senza il Dna della mamma non possono essere applicate. La madre biologica ha finalmente acconsentito a sottoporsi all’esame che potrebbe permettere alla 48enne di trovare una cura per sua malattia oncologica grazie alla mappatura del Dna. (Il Fatto Quotidiano)

Nessun incontro tra Daniela e la madre naturale, ma adesso c’è una possibilità in più di sconfiggere il cancro tramite la mappatura del Dna La madre di Daniela si sarebbe sottoposta alla mappatura genetica consentendo così alla figlia di tornare a sperare. (Prima Como)

Era semmai l’attualizzazione di un lontano dolore che andava elaborato e aiutato, com’è avvenuto con il personale del Tribunale dei minori di Milano”. La 48enne infermiera lombarda malata di tumore aveva cercato la mamma naturale che l’aveva abbandonata alla nascita perché la sua mappatura genetica potrebbe permetterle di accedere a una cura sperimentale. (L'HuffPost)