L'etica delle macchine ci riguarda. Cosa può fare l'uomo

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Avvenire ECONOMIA

Google DeepMind Pubblichiamo un estratto dal volume Per un’ecologia dell’intelligenza artificiale. Dialoghi tra un filosofo e un informatico di Vincenzo Ambriola e Adriano Fabris (Castelvecchi editore). Nella storia della filosofia il termine “etica” è ambiguo, perché si riferisce a due concetti strettamente collegati tra loro. Il primo, e probabilmente quello più conosciuto e usato, indica il contesto, l’insieme dei valori che fanno da riferimento per le azioni che quotidianamente compiamo. (Avvenire)

Ne parlano anche altre testate

Sistemi autonomi e agenti AI, la nuova frontiera tra scienza, lavoro ed etica. L’intelligenza artificiale che sfida la Corte Suprema. I modelli PhD-level e il rischio per l’Europa di perdere talenti e competitività globale (Data Manager Online)

Lo stesso per l’intelligenza artificiale: da argomento e pratica per iniziati, smanettoni e nerd è diventato linguaggio comune e strumento alla portata di tutti. La nostra interazione con le macchine è sempre più di alto livello, tanto che oggi si riesce a creare un mockup funzionante o il prototipo di un’applicazione semplicemente dialogando in linguaggio naturale con un agente, senza sapere nulla o quasi di quanto c’è sotto. (AI4Business)

A queste tre domande ricorrenti abbiamo risposto con altrettanti libri, in edicola gratuitamente con la Repubblica il 14, 15 e 16 aprile. Che cos’è davvero l’intelligenza artificiale?In che modo è possibile creare contenuti grazie a questa tecnologia?E come possiamo usarla concretamente per migliorare il nostro lavoro? (la Repubblica)

IA, l'anticorpo indispensabile è il pensiero critico

La ricerca di Daniel Kokotajlo immagina uno scenario in cui l'intelligenza artificiale è grado di sviluppare sé stessa, individuando e colmando le proprie lacune. Con effetti sul mondo che spaziano dall'utopico al distopico (Open)

Episodio 47310 aprile 2025 A che punto è l’intelligenza artificiale? di Daniele Bellasio (Il Sole 24 ORE)

È il giorno in cui Open AI, organizzazione inizialmente nata senza scopo di lucro, ha reso pubblico su Internet ChatGpt, acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer. È il chatbot con cui la maggior parte delle persone ha conosciuto l’intelligenza artificiale generativa, quella cioè in grado di creare testi, foto, video, audio e tutto quanto – o quasi – è digitale inserendo nel computer o nello smartphone un semplice comando testuale. (la Repubblica)