Il caso - Lavoratrice aggredita a Soverato, la 25enne presenta la denuncia ai carabinieri

LaC news24 INTERNO

Poi vediamo – Osservatorio sullo sfruttamento in Calabria" in cui si vede la lavoratrice straniera chiedere la restante parte dello stipendio.

Beauty, a seguito della colluttazione ha riportato diverse lesioni e un dito fratturato, inoltre il suo smartphone è stato distrutto

La giovane si é presentata ai militari della Compagnia di Soverato, al comando del capitano Marco Colì, accompagnata dal suo avvocato, Filomena Pedullà. (LaC news24)

Ne parlano anche altri giornali

Sono arrivati – ha riferito Valentino – tanti messaggi di solidarietà e di disponibilità ad assumere questa lavoratrice, che sta già lavorando in un altro lido. Alle lavoratrici e ai lavoratori di questo settore settore diciamo che insieme dobbiamo provare a cambiare le cose, insieme dobbiamo dire che non lasceremo spazio a imprenditori che fanno queste porcate. (Corriere della Calabria)

Pirroncello, insieme alla moglie Deborah, fanno parte di quella “categoria”, appoggiata da politici mafiosi, che si lamentano di non trovare personale per via del reddito di cittadinanza. Schiaffi, pugni, spintoni, minacce: questa è la “paga” che ha ricevuto la lavoratrice da questo infame che si definisce un imprenditore. (Iacchite)

Seguono alcune altre fasi concitate e grida di terrore da parte della donna prima che la diretta sia interrotta. Nel minuto di girato rimasto in rete, la donna ha ripreso le fasi dello scontro, prima verbale e poi fisico, con il datore di lavoro. (ilGiornale.it)

Non c'è cifra che possa essere messa alla pari del rispetto della persona" Al di là del caso pratico della cifra, di quello che doveva essere, non doveva succedere un episodio di violenza. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

Amante della lettura e della scrittura, trasforma la sua passione in lavoro, diventando esperto nella scrittura per il web. Chiede di essere pagata, il datore di lavoro l’aggredisce. (Virgilio Notizie)

Nel pomeriggio di ieri, per quattro ore la ragazza ha raccontato tutto nei minimi dettagli ai carabinieri di Soverato di fronte ai quali ha formalizzato la denuncia. La colpa, spiega la giovane ai microfoni di Repubblica, “aver rivendicato il pagamento delle reali ore lavorate – dieci al giorno, a volte anche di più – e non quelle fittiziamente indicate sul contratto. (StrettoWeb)