Sumy, strage nella Domenica delle Palme: 31 morti sotto le bombe russe

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Una pioggia di missili si è abbattuta su Sumy, città ucraina a pochi chilometri dal confine con la Russia, trasformando le strade in un teatro di morte. Era il giorno della Domenica delle Palme, quello che per tradizione dovrebbe essere un momento di pace, e invece si è concluso con un bilancio che continua a salire: 31 vittime accertate, tra cui due bambini, e oltre 80 feriti, molti dei quali in condizioni gravi. Le immagini diffuse mostrano macerie fumanti, auto schiacciate come lattine e civili che, tra la polvere e il metallo contorto, scavano a mani nude per estrarre i sopravvissuti.
Secondo quanto riferito dal Servizio statale di emergenza ucraino, l’attacco è stato sferrato in pieno giorno, quando le vie erano affollate. Il ministero dell’Interno ha confermato l’uso di munizioni a grappolo, vietate a livello internazionale per la loro natura indiscriminata, come denunciato dal capo dell’amministrazione regionale Volodymyr Artyukh in un’intervista televisiva. «Era un missile balistico», ha precisato, «progettato per seminare distruzione su vasta scala».
Mentre i soccorritori continuano a setacciare gli edifici crollati, Kiev ha lanciato un’allerta aerea in diverse regioni, compresa la capitale, per il rischio di nuovi attacchi con droni. L’Aeronautica militare ucraina ha diffuso l’avviso in serata, senza però specificare se vi siano stati ulteriori raid. Quello che è certo è che Sumy, già martoriata da mesi di guerra, oggi ha visto una delle pagine più sanguinose dal conflitto. Tra i feriti, alcuni sono in condizioni critiche, e il numero delle vittime potrebbe ancora aumentare.