"Ho sopportato per sette anni". Ma la Ferragni ha venduto le immagini di una finta felicità familiare

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Per anni, Fedez e Chiara Ferragni hanno venduto al pubblico una "storia" nel senso di un racconto, una narrazione. Hanno usato i social per creare uno story telling fantasioso, orchestrato e plasmato su quelli che erano i desideri della società. Lui, ribelle, rapper e tatuatissimo, proveniente dalle periferie e dal carattere difficile. Lei benestante, borghese di provincia, che diventa fashion guru e si innamora di un un ragazzo più giovane, che tutti le consigliavano di tenere lontano. (il Giornale)
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E i conti non raccontano quasi mai ciò che è stato un amore, vero o finto, tradito o fedelmente rispettato, sincero o falsato. Nel caso di Chiara e Fedez è la conseguenza di un’esposizione mediatica continua che ha consentito loro di cavalcare l’onda del successo, della notorietà, dove il sogno si confonde con la realtà e l’idealizzazione è dietro l’angolo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Ma quando la storia è anche un prodotto di intrattenimento, il copione non finisce mai davvero: si riscrive, si monta, si monetizza. La favola di Chiara Ferragni e Fedez è stata venduta come un sogno in diretta, un Truman Show senza via d'uscita, in cui gli unici a non aver firmato il contratto sono stati i figli Leone e Vittoria. (MOW)

Una lite che è stata sciorinata nel dettaglio nello speciale The Ferragnez, dopo mesi di speculazioni e rumors. Fedez esordisce con una frase profetica, ironizzando che “L’unico che può fare disastri in questo Sanremo sono io”. (Radio 105)