Dossieraggi, i contatti con il Mossad e i dati passati al Vaticano. “Aiutiamo la Chiesa contro la Russia o no?”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
ROMA – Il gruppo di via Pattari vendeva informazioni segrete e delicate per la nostra sicurezza nazionale «a servizi di intelligence stranieri». Lo facevano grazie ai file che esfiltravano dalla banca dati interforze con la collaborazione di poliziotti infedeli. Ma anche utilizzando un vecchio archivio dei carabinieri del Ros, che uno dei collaboratori conservava. Ma erano anche in grado di farlo… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
Imagoeconomica (Avvenire)
Un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Milano ha scoperto una rete criminale che gestiva delle banche dati parallele, con informazioni sensibili o riservate sottratte illegalmente e in grado di "condizionare" cittadini e istituzioni, hanno commentato i procuratori che conducono le indagini. (Euronews Italiano)
Il caso dossieraggio nasce dall’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Milano che venerdì 25 ottobre ha portato alla luce un network di presunti spioni guidato dall’ex super poliziotto Carmine Gallo (ai domiciliari), braccio operativo di Enrico Pazzali , presidente di Fondazione Fiera (estranea all’indagine) e titolare di Equalize , azienda di investigazione che era il perno di una attività di dossieraggio illegale. (Il Sole 24 ORE)
Sarebbero più di 800mila le persone finite nel mirino dei presunti spioni, tra cui anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e suo figlio Geronimo. (Secolo d'Italia)
«C’è una criticità legata a un’indagine ancora in corso, di cui non ci sono notizie pubblicate ma noi ne abbiamo contezza»: spiegava così il sistema dei bollini Samuele Calamucci, uno dei referenti del “gruppo di via Pattari” fermato dalla Dda di Milano e operativo anche in Puglia. (La Repubblica)