Processo Regeni al via: gli 007 del Cairo assenti in aula, Palazzo Chigi parte civile

Il Riformista INTERNO

Dopo anni di indagini e depistaggi messi in piedi dall’Egitto per ostacolare l’indagine sul rapimento e l’omicidio di Giulio Regeni, si è arrivati al giorno del processo.

Andando avanti nel processo ai quattro militari, anche in loro assenza

In realtà ne sono perfettamente a conoscenza, fanno solo finta di non sapere per sfuggire al processo, coperti dalle autorità egiziane.

Le manovre, reiterate nel corso del tempo da parte delle autorità egiziane, puntavano a impedire lo svolgimento del procedimento. (Il Riformista)

La notizia riportata su altre testate

La difesa ha chiesto la nullità, sostenendo che i quattro agenti dei servizi egiziani accusati di aver torturato e ucciso il ricercatore nel 2016, sono assenti in aula perchè ignari del procedimento a loro carico (TG La7)

Scatta l’obbligo del Green Pass per lavorare tra dubbi e timori. Stasera a mezzanotte il Green Pass diventerà necessario per lavorare. “L’avvio del Green Pass nelle aziende sarà complicato ma è la strada giusta per spingere le vaccinazioni” ha detto oggi Orlando. (Radio Popolare)

Considerata l’assenza in Aula dei quattro imputati, spetta così alla Corte d’assise decidere sulla richiesta di nullità avanzata dalle difese (nominate d’ufficio) dei quattro imputati, per la mancanza delle notifiche. (Il Fatto Quotidiano)

"È agghiacciante la sequenza di minacce, sabotaggi e omertà portate avanti dalle autorità egiziane in questi anni nei confronti dei responsabili dell'omicidio di Regeni. Ogni italiano dovrebbe evitare di andare in Egitto per legittima difesa. (Repubblica TV)

(LaPresse) – La decisione della Corte d’Assise che ha annullato il rinvio a giudizio degli 007 egiziani e rinviato al gup gli atti sul caso Regeni è stata presa con “sorpresa e amarezza”, si apprende da fonti della procura, secondo le quali “il tentativo di impedire che il processo si celebrasse non collaborando è andato a buon fine malgrado un lavoro intenso di oltre cinque anni che ha permesso l’identificazione dei presunti autori dei fatti”. (LaPresse)

Roma, 14 ott. (LaPresse)