Moncler, dai paninari alla Borsa. Un piumino da 11 miliardi
All’epoca Ruffini deteneva il 38% del capitale e la società macinava circa 290 milioni di ricavi.
I conti del 2019 sono in ulteriore crescita e in Borsa la capitalizzazione sfiora gli 11 miliardi di euro.
La società, che a inizio anni 2000 era praticamente quasi scomparsa, oggi macina oltre un miliardo di fatturato.
Quando la finanziaria di Facchini è stata vicina al crac, è entrato in scena Remo Ruffini, che all’epoca era direttore creativo e manager delle aziende del gruppo. (Il Sole 24 ORE)
Su altre testate
A trainare la corsa è stata ancora una volta l’Asia (+15%), grazie al contributo di Giappone, Cina e Corea e nonostante le performance negative di Hong Kong, dove le vendite sono state impattate dalle proteste pro-democracy . (fashionmagazine.it)
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“Ci sembrerebbe ragionevole – commentano l’operazione gli esperti di Equita – un premio del 30% sulle quotazioni attuali”, vale a dire un prezzo in area 50 euro per le azioni Moncler. Detto questo, “Moncler è un’ottima società – tira le somme Solca – ma per Kering il problema della gioielleria resterebbe irrisolto”. (Business Insider Italia)
Gli analisti ritengono plausibile l'asse Kering-Moncler. Gli analisti ritengono che sia ragionevole pensare che ci siano trattative in corso tra Kering e Moncler. Il titolo balza in Borsa Avvio di seduta in forte rialzo per Moncler in Borsa. (Il Sole 24 ORE)
Il gestore di Gam osserva che il binomio Kering -Moncler si baserebbe su una logica sostanzialmente diversa rispetto a Lvmh -Tiffany. Moncler è già una società gestita in maniera eccellente, leader del settore sia nella produttività che nella redditività delle vendite. (Milano Finanza)
